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Bocciodromo piombinese

Su #tuttoPIOMBINO di QUInews Valdicornia “Bocciodromo piombinese” di Gordiano Lupi. Foto di Riccardo Marchionni

Campo di bocce del passato, costruito a un dipresso dal vecchio Circolino, ti han messo da parte, escluso da cultura e sport, anche se sul decrepito frontone lo stemma del Coni resta accanto a quello del Comune. Ti son corona erbacce e sterpi, circolo bocciofili senza giocatori, segnapunti arrugginiti, sedie sghembe appoggiate alla lamiera d’un capannone, tra pietre e mattoni, cemento scrostato, buche e ricordi. A chi possa servire il tuo degrado non sappiamo, restano antichi colori d’acciaio, quel giallo blu del basket piombinese che ancora miete onori, non come il calcio che è scomparso dal panorama nazionale. Nel parco del passato son rimaste alcune tamerici, pochi arbusti e qualche acacia, pini dispersi, a ricordare che un tempo c’era vita in un ritaglio di periferia che confina con palazzetto e acciaio. Ricordi d’amianto nella costruzione, degrado, foresta cittadina, un giorno polmone di Piombino, tra cinema per ragazzi e altalene, teatro e scivoli, palazzetto dello sport, bocce per gli anziani. Adesso è triste persino ricordare, vedere che importa poco a tutti che si lascino in frantumi troppi cocci del passato. Adesso è triste il sole che si specchia su campi abbandonati, pruni e foglie. Fa versare lacrime commosse rivedere chi afferrava una boccia calibrata e tentava di guadagnare un punto. Stadio Magona che ci cadi a pezzi, Comunale di Fiorentina abbandonato, Bocciodromo che non sei neanche un ricordo, Circolino covo di topi e rifugio d’immondizia, Asilo Pro Patria, chiuso in riva al mare. Restano gli oleandri, le agavi spinose, le tamerici, i fiori rosseggianti, le siepi in discesa verso le scogliere che intonano un mesto coro greco che fa pensare a un funebre abbandono.