Attualità

Bretella per il porto e il nodo bonifiche

La piazza Val di Cornia ha segnalato il diniego all’immersione in mare degli inerti di cava nell’ambito della realizzazione della bretella

Porto di Piombino

“Ciò che è avvenuto in questi giorni conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che senza la realizzazione delle bonifiche ogni volo pindarico è destinato a fallire”, parole del gruppo La piazza Val di Cornia.

“Cosa è accaduto? Ricordate lo stralcio funzionale relativo allo svincolo Gagno – Terre rosse della SS 398? Sì, quello che doveva permettere l'ingresso alla nuova zona nord del porto di Piombino e che avrebbe dovuto essere realizzato in 17 mesi, con avvio dei lavori previsto a partire dal terzo trimestre del 2018, in attesa della realizzazione del lotto I del prolungamento della SS 398 fino al porto. Su questo svincolo abbiamo letto pagine e pagine di comunicati autoglorificanti da parte sia della vecchia che della nuova Amministrazione comunale, salvo poi arrivare esattamente dove tutti sapevamo ci saremmo arrestati: appunto, le bonifiche. Il 13 agosto 2021, - hanno segnalato - attraverso provvedimento con numero di protocollo 14196, la Regione Toscana è stata costretta a negare l'autorizzazione all'immersione in mare di inerti di cava finalizzata alla realizzazione della nuova strada di ingresso al Porto di Piombino – Stralcio SS398 dello svincolo Terre Rosse. Tale diniego è motivato citando la nota del Ministero della Transizione Ecologica – Divisione III Bonifica dei Siti di Interesse Nazionale che esplicitamente sancisce che ‘la realizzazione del rilevato stradale possa avvenire solo una volta eseguite le attività di bonifica’ e comunica inoltre che l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (protocollo 28831 del 24/06/2021) dichiara di voler procedere all’annullamento della richiesta di autorizzazione”.

“Riteniamo sia molto grave aver creato le condizioni per l’ennesima fermata di opere indispensabili per il nostro territorio. - hanno commentato - La mancata connessione fra porto e direttrici viarie e ferroviarie è un’indubbia criticità che impedisce l'avanzamento di un potenzialmente formidabile volano di sviluppo. Ci sentiamo di affermare che la vicenda rappresenti, più in generale, la dimostrazione di come non sia possibile immaginare prospettive future per il nostro territorio senza affrontare l’opera più urgente e necessaria, dal punto di vista ambientale come per la programmazione territoriale: le bonifiche”.