Politica

Buoni spesa, "chiarezza, dignità e collegialità"

Questo è quanto chiedono dall'associazione A Sinistra dopo l'assembramento avvenuto nella distribuzione dei buoni spesa a Piombino

Una persona con la mascherina (Foto di repertorio)

Rispetto alla distribuzione dei boni spesa a Piombino è intervenuta anche l'associazione A Sinistra, sottolineando l'aspetto dell'entità di tali buoni.

"Sappiamo che la cifra complessiva a disposizione del Comune non era stratosferica, ma stabilita a livello centrale in base al numero degli abitanti, né più né meno che nel resto d’Italia. Come mai i buoni distribuiti a Piombino hanno il valore più basso di tutto il Paese (Sud compreso), almeno a quello che oggi è noto? - domanda l'associazione che commenta - Un triste record per una città che è già in grandissima difficoltà anche da prima della vicenda del coronavirus"

"E soprattutto - prosegue - perché il Comune non ha comunicato in anticipo, come hanno fatto le altre amministrazioni, la cifra spettante a ciascun tipo di nucleo, dal singolo a quello più numeroso? Inevitabile che in questo contesto che la gente si esasperi e che la destra ci sguazzi chiedendo misure poliziesche e puntando il dito, come al solito, contro gli stranieri, incolpati del caos a cui si vorrebbe negare anche il diritto al sussidio". 

"Il Comune faccia chiarezza prima possibile sui criteri che hanno determinato queste scelte, se vuole evitare scandali e ricorsi. - ha aggiunto - La proposta di un Tavolo di Coordinamento con gli Enti del Terzo settore per far fronte alle emergenze sociali generate dal Coronavirus che avevamo lanciato all’Amministrazione comunale avrebbe senz’altro aiutato a dare uno sguardo d’insieme ai molteplici aspetti che questa emergenza si porta dietro e quindi contribuito ad evitare anche grossolani errori di tipo logistico come l’assembramento incontrollato di persone davanti alla sede della Croce Rossa; sarebbe stato meglio e più dignitoso per chi è doppiamente vittima di questa situazione ricevere il pur esiguo contributo a casa". 

"Non ci sembra ci sia stata alcuna risposta in questi senso da parte dell’Amministrazione né l’istituzione di alcun Tavolo anche virtuale. Anzi, - concludono - appare sempre più chiaro che degli organismi di volontariato ci si serva sempre e soltanto come opzione strumentale al lavoro fisico senza mai coinvolgerle nel processo di elaborazione delle necessarie risposte a questo tipo di problematiche sociali".