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Buoni spesa, al via la terza distribuzione

I buoni del valore di 25 euro a persona saranno distribuiti alle circa 1200 famiglie che già avevano fatto richiesta nei precedenti bandi

Persone in fila per la spesa (Foto di repertorio)

Il Comune di Piombino ha disposto l’avvio della terza e ultima operazione di distribuzione dei buoni alimentari. Saranno consegnati alle famiglie che hanno subìto le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria già individuate attraverso i due precedenti avvisi. 

Nei prossimi giorni saranno distribuiti gli oltre 62mila euro residui dei quasi 200mila assegnati dal Governo al Comune di Piombino, a circa 1200 famiglie. Le persone interessate saranno avvisate da una telefonata dell’alert system comunale prima di procedere alla consegna porta a porta grazie alla collaborazione delle associazioni di Protezione civile. 

“Il coronavirus – ha dichiarato Carla Bezzini, assessora alle Politiche sociali – ha inciso profondamente sulla realtà sociale della nostra città, già complessa a causa della crisi economica con cui già da tempo combattiamo. I Buoni alimentari vanno a sostegno delle famiglie più svantaggiate e che hanno visto la propria situazione peggiorare vistosamente nei mesi del lockdown. Abbiamo, quindi, deciso di assegnare questi ulteriori buoni ai nuclei già individuati dai precedenti avvisi”. 

Come spiegano dal Comune questa volta il valore dei buoni sarà da 25 euro così da poter raggiungere tutti gli aventi diritto e saranno assegnati, come di consueto, secondo il numero dei componenti del nucleo familiare e non potranno essere spesi per l’acquisto di alcolici. Le risorse residue, qualora ce ne fossero, saranno devolute al Coordinamento delle opere caritative Piombino che le impiegherà per interventi assistenziali e di beneficenza per le persone in particolare stato di necessità.

Una nuova critica sull'operato dell'Amministrazione in fatto di buoni spesa era arrivata dai gruppi consiliari Pd e Con Anna per Piombino.

"Questa amministrazione non riesce proprio a trovare pace sulla gestione dei buoni spesa. - hanno commentato - Il primo turno ci ha visti sulle cronache nazionali per i problemi scaturiti da una mancanza di regia da parte dell'amministrazione, che in modo molto impacciato ha quasi fatto ricadere un'incapacità gestionale sulle associazioni di volontariato; il secondo ha visto nuovamente coinvolte ed impegnate le associazioni di volontariato, che in uno spirito di totale e completa disponibilità, operando porta a porta, si son rifatte carico dell'onere organizzativo in virtù di principi che vanno oltre la venale propaganda politica e che si basano sulla sostanza.Oggi non si prevede neanche un bando per la richiesta di assegnazione buoni ed una ennesima consegna a domicilio a carico degli impagabili volontari. Ci domandiamo, a questo punto quale sia il ruolo dell'Amministrazione comunale nella reale gestione dell'emergenza; dove sia la comunione di intenti e la trasversalità nell'affrontare le problematiche se, in modo recidivo, eclatante ed impacciato, si è sempre e solo avvalsa della capacità ed autonomia di chi, giornalmente è impegnato ad aiutare la popolazione".

"Il logorante impiego delle associazioni di volontariato, specialmente in questa terza distribuzione poteva essere alleviato, - hanno aggiunto - riattivando quelle strutture del decentramento (quartieri), completamente blindate ed ingessate dalle regole sulla prevenzione ma che, visto il ridistendersi di certe restrizioni, avrebbero potuto, immediatamente riavere operatività e rilancio: un segnale di normalità in una fase ancora piuttosto delicata".