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Ecco perché il campeggio Sant'Albinia è in vendita

Il campeggio stile anni '70 non è più in linea con il settore turistico in continua evoluzione. Serve un salto di qualità

Il futuro da mille posti letti legato alla vendita del campeggio Sant'Albinia ha creato qualche dubbio e perplessità tra cittadini e addetti ai lavori. Per questo l'amministrazione comunale ha voluto spiegare cosa ha mosso questa decisione.

“Gli interventi e le proposte sono imperniati sulla difesa delle attuali caratteristiche di tale campeggio e sull'importanza di gestione pubblica dello stesso, ricordandone la storia ed il ruolo avuto dalle associazioni senza fini di lucro che dagli anni '80 lo hanno gestito. - ha affermato il vicesindaco e assessore al turismo Stefano Ferrini - Siamo però nel 2016 abbiamo da tempo imboccato la strada della ricerca della diversificazione economica ed in questa strada il turismo svolge e dovrà sempre di più svolgere un ruolo fondamentale" . 

Il trend del turismo nell’ultimo decennio è stato un crescendo. "Piombino, così come la Val di Cornia e in generale l’intera provincia di Livorno, rappresenta una destinazione particolarmente apprezzata dalla domanda turistica nazionale (75,9% delle presenze del comune) e l’incremento dell’ultimo decennio ha segnato il +54,3%, mentre la crescita dei flussi stranieri è stata del +49,8%. - ha aggiunto Ferrini - Dati che dovrebbero trovare riscontro anche nell'ultima stagione, in cui verrebbero confermati gli oltre 140.000 arrivi e le oltre 830.000 presenze (arrivi per giorni di permanenza) del 2015". 

Per far questo, però, è necessario che le strutture siano all'altezza di questo cambiamento, soprattutto in termini di servizi sia per quanto riguarda il pubblico che per il privato. Ecco perché la vendita del campeggio potrebbe aprire nuovi scenari in linea con le richieste del momento.

Della stessa idea sono gli assessori al bilancio Ilvio Camberini e all'urbanistica Carla Maestrini. "Il campeggio Sant'albinia inoltre, è ormai una struttura fatiscente che necessita di investimenti corposi che l'amministrazione comunale non può permettersi", ha detto Camberini, mentre Maestrini ha sottolineato come il modello d'insediamento previsto "è orientato alla sostenibilità ambientale" pur contemplando servizi di tipo ludico-ricreativo, e commerciale-congressuale, di ristorazione, per la pratica sportiva e il wellness. 

In ogni caso, l'amministrazione comunale valuterà le proposte che perverranno proprio sulla base di criteri di sostenibilità, valorizzazione e occupazione.