Politica

Camping Cig non molla il Rivellino

Si moltiplicano le attestazioni di solidarietà ai lavoratori del Camping Cig in protesta sotto al Rivellino. Torna alla memoria la protesta del 2013

"Ci vuole una bella faccia tosta ad invocare il rispetto delle regole pur di sabotare la lotta dei lavoratori del Camping Cig". Le liste civiche della Val di Cornia Comune dei Cittadini, Un’altra Piombino, Assemblea Sanvincenzina, Assemblea popolare Suvereto si uniscono alle polemiche che stanno ruotando attorno al presidio dei lavoratori che aderiscono al Coordinamento Art. 1 - Camping Cig (leggi gli articoli correlati).

Nessuno, infatti, sembra ricordare la protesta dei sindacati che assediò proprio il Rivellino nell'ottobre 2013, "quando venne occupata la sala del consiglio comunale, - hanno aggiunto le liste - con l'appoggio se non la guida del sindaco, non ricordiamo la medesima reazione". 

Al presidio del gruppo di lavoratori è stato chiesto di rimuovere gli striscioni appesi al Rivellino e togliere la tenda posizionata a ridosso del gazebo. Questione di decoro urbano e rispetto del monumento, a detta dell'Amministrazione, questione di regole da rispettare.

"Strano che le Amministrazioni si siano dimostrate molto meno accorte nel far rispettare le regole che impedivano di trasformare 900 ettari di territorio comunale in una delle più grandi discariche a cielo aperto d'Italia. - hanno detto - Strano che non rientrino nella categoria delle regole gli accordi di programma siglati per garantire un futuro ad una città e diventati, nel giro di pochi mesi, carta straccia. Quando e per chi varrebbero le regole? Pare evidente come la questione sia squisitamente politica: si può protestare solo in accordo e nelle forme stabilite dall'Amministrazione, ovvero in modo da non disturbare né Rebrab né le Istituzioni. Il Camping Cig, che ha da subito elaborato un'analisi lucida e lungimirante della crisi dell'area siderurgica, è scomodo, ingombrante e non controllabile. Caratteristiche irricevibili per un'Amministrazione che, senza temere il ridicolo, reagisce in modo scomposto dimostrando in un sol colpo la subalternità alle ragioni dell'inadempiente Cevital e alla gestione abborracciata della crisi portata avanti dalle Istituzioni tutte".

Secondo le liste unite della Val di Cornia l'Amministrazione avrebbe dovuto appoggiare la protesta del gruppo di lavoratori, riconoscendo il valore di manifestare ai piedi del Rivellino.