Attualità

Quando il nemico da battere è il Camping Cig

Emblematica la frase riportata dal Coordinamento in merito alle recenti dichiarazioni di Fim, Fiom e Uilm sulla questione Aferpi

"Siamo tutti d’accordo sul fatto che a Piombino si debba tornare a colare acciaio. Ma, per realizzare questo intento, è necessario costruire l’area a caldo con forni fusori e colate continue ed edificare opere civili e servizi alla siderurgia. Per concretizzare ciò necessitano ingenti risorse finanziarie (600/700 mil di euro) e tempi tecnici (36/48 mesi): in proposito, vorremmo capire quando questo accadrà e chi sarà l’imprenditore, sarà un privato oppure lo Stato? Finora, infatti, avevamo capito male parecchie cosette". 

Così il Coordinamento Art.1 - Camping Cig ha risposto al comunicato stampa delle segreterie sindacali Fim, Fiom e Uilm (leggi l'articolo correlato). "Ma non la segreteria Uglm, né le Rsu Aferpi e Piombino Logistics, a quanto pare", hanno sottolineato. 

"Il problema principale che pesa sul futuro dello stabilimento di Piombino non è la totale inaffidabilità di Rebrab, nè la colpevole latitanza del Governo e il brancolare delle istituzioni regionali e locali. - hanno continuato i tipi del coordinamento - Macché, il nemico da battere è il Coordinamento Art.1-Camping CIG. Verrebbe da ridere, se la situazione non fosse tragica, se non incombesse invece la drammatica necessità di riprendere l’attività produttiva e andare a un nuovo commissariamento, dopo avere allontanato Rebrab senza oneri per i lavoratori né per le casse dello Stato".

"Tranquilli, Fim Fiom e Uilm pensano a tutto loro, e sapranno risolvere brillantemente pure il problema principale, evidentemente rappresentato dal Camping Cig", una vena ironica chiosa il comunicato ricordando come i sindacati stiano chiedendo cose cose che Camping Cig chiede da mese, l'esempio la proroga dei termini della legge Marzano oltre il 30 giugno 2017.