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Camping Cig preoccupata dopo l'addio di Tidjani

​La minoranza sindacale ex Lucchini Camping Cig commenta l'addio dell'amministratore delegato Tidjani e chiede un impegno dei sindacati confederati

:"Dopo Zambon, se ne va anche Tidjani già legale rappresentante unico Cevital: (l'ex) braccio destro di Rebrab. La preoccupazione cresce ancora. E' indispensabile che le organizzazioni sindacali convochino subito un'assemblea generale di tutti i lavoratori e le lavoratrici, coinvolgendo anche quelli dell'indotto, per decidere il percorso di lotta forte, promesso da Faticanti (responsabile nazionale Fiom per la siderurgia) all'assemblea precedente, a nome di Fim Fiom e Uilm, e sancito dal mandato democratico dell'assemblea stessa, mandato fin qui disatteso.

Non sono arrivate affatto risposte positive e concrete, da parte di un'azienda ad oggi chiaramente inadempiente e, nei fatti, sempre meno credibile se non darà corso quanto prima agli investimenti per la rinascita del sito di Piombino. Dunque, i rappresentanti sindacali, i quali, prima dell'incontro al Mise in programma, ancora non dessero seguito a quel preciso mandato dei lavoratori, avrebbero il dovere morale di dimettersi dai loro incarichi.

La stessa mobilitazione del 5 novembre deve essere esplicitamente riorientata, in solidarietà con i lavoratori delle altre zone, a rivendicare per Piombino, area di crisi complessa - insieme al prolungamento della Cig e degli altri ammortizzatori, nonché all'indispensabile riduzione del costo dell'energia - un piano straordinario di sostegno al reddito di disoccupati e cassintegrati, indotto incluso, e la piena disponibilità del Tfr.

Devono essere inoltre chieste al governo misure legislative e finanziamenti straordinari, per far fronte a un'integrazione pari a circa il 20 %, della busta paga di coloro che sono in cig, e attivare così, d'intesa con il sindacato e per un numero elevato di persone, lavori socialmente utili, comunque aggiuntivi e non sostitutivi di posti di lavoro in essere.

Infine, uno degli obbiettivi dev'essere quello di fare in modo che la durata delle concessioni delle aree portuali (tanto care a Cevital che l'ha richieste per mezzo secolo) sia subordinata e graduale, in relazione all'effettivo stato di avanzamento degli investimenti in siderurgia: un modo incisivo di mettere l'azienda di fronte alle proprie responsabilità, che sindacati e istituzioni hanno il dovere di perseguire a tutela dei lavoratori".