Attualità

Camping Cig si unisce al doppio sciopero

Scenderà in piazza sia il 28 Novembre con Usb che il 12 Dicembre con Cgil. "A livello locale serve un'unica vertenza"

Il Camping Cig ha annunciato la sua partecipazione agli scioperi indetti dall'Usb il 28 Novembre e dalla Cgil il 12 Dicembre contro le politiche del Governo. 

"Avremo preferito - hanno commentato - un'unica giornata di sciopero con una piattaforma comune: per dire no al riarmo e si agli investimenti nella scuola e nella sanità pubbliche; per dire no all'innalzamento dell'età pensionabile; per veri aumenti salariali superiori all'inflazione e per 12 euro orari come paga base per tutti i lavoratori; per una riforma fiscale equa e progressiva senza regali ai più ricchi ed ai grandi evasori; per difendere il mondo della scuola da censura e repressione; per una diversa politica energetica ed industriale; per la difesa dell'ambiente ed un nuovo modello di sviluppo; per combattere la precarietà. Per portare avanti tali lotte anche livello locale è necessario creare una unica vertenza: - hanno proseguito - per mandare via il rigassificatore; per interrompere il traffico di armi che passa dal nostro porto; per creare nuovi posti di lavoro in tutti i settori e per tornare a produrre acciaio nel pieno rispetto dell'ambiente e della necessaria diversificazione economica a Piombino come a Taranto lo Stato deve guidare direttamente in posizione di comando tale rilancio smettendo di regalare industrie, soldi e territori alle multinazionali". 

"La situazione delle fabbriche piombinesi permane drammatica: - hanno ricordato - la Magona è in vendita rischia di perdere tutti i clienti, le acciaierie sono in mano a Jindal che dopo anni non avendo fatto nulla di quanto promesso andava cacciato per rilanciare la produzione di rotaie con un nuovo treno di laminazione; del progetto Metinvest sono molti ancora i punti irrisolti che non danno garanzie della sua realizzazione e comunque è necessario rivedere l'Accordo Quadro che non garantisce ne un posto di lavoro certo in Metinvest Adria, ne prepensionamenti o uscite volontarie incentivate agli 800 lavoratori non più attivi in Jsw. Vogliamo tornare a produrre acciaio nel rispetto dell'ambiente e non per fare armi", hanno concluso.