Salvare il reparto di cardiologia di Piombino, questo l'obiettivo della raccolta firme avviata in questi giorni in città con la richiesta di tre medici e l’acquisto di un angiografo.
"E' un fatto importante e positivo di cui la politica deve farsi carico. - hanno commentato dal Pd - A chi l’ha promossa va il nostro ringraziamento, perché ha dato forma pubblica e di cittadinanza attiva a un bisogno che noi, come Partito Democratico, sentiamo da tempo. Non è una novità per noi la richiesta di potenziamento della sanità locale e in particolare della cardiologia di Piombino. E’ una delle battaglie prioritarie che portiamo avanti da anni, in tutte le sedi. In Consiglio comunale a Piombino, quando ci siamo opposti al documento di riorganizzazione del presidio unico delle Valli Etrusche presentato dal sindaco Ferrari. Siamo orgogliosi di aver votato contro un documento che sanciva la definitiva chiusura del punto nascita a Piombino e l'attivazione prioritaria di una sala di emodinamica a Cecina, relegando Piombino a un secondo momento, di fatto ai margini del nuovo progetto. In regione, quando Anselmi ha fatto approvare all’unanimità una mozione che prevedeva bandi specifici con incentivi economici e contrattuali per i medici che avessero scelto gli ospedali periferici della Regione come Cecina, Piombino e Portoferraio. E che ha avuto un seguito perché oggi quei bandi ci sono ed è anche grazie a quegli incentivi che qualche specialista è arrivato nei mesi scorsi".
"Abbiamo sempre messo al centro la difesa dell’ospedale di Piombino e della nostra sanità territoriale, senza fare propaganda, ma con proposte concrete e con spirito critico e dialettico nei confronti del governo della nostra Regione. Contestando, quando abbiamo dovuto farlo. - hanno proseguito la consigliera Laura Bardi, il segretario di Federazione Simone De Rosas e il segretario comunale Fabio Cento - Questa è una battaglia che ci riguarda da vicino, perché tocca tutte e tutti noi e in particolare le persone più fragili. Non può esserci una sanità a due velocità in Toscana e non c’è dualità tra Piombino e Cecina. Serve una rete vera, un ospedale unico che garantisca pari dignità e pari servizi su tutto il territorio e che si interfacci con l’Elba che non può essere lasciata sola nella cura delle persone. Nei prossimi giorni - hanno fatto sapere - abbiamo già convocato due riunioni una a livello comunale e una a livello di federazione proprio per definire azioni comuni e concrete, in cui tutti i nostri livelli e rappresentanti si possano sentire coinvolti e responsabili. La salute è un bene collettivo e va difesa con il massimo impegno e unità, al fianco dei cittadini".
A dare voce alla petizione anche Sinistra Italiana con un’interrogazione parlamentare al governo sottoscritta dal leader Nicola Fratoianni e dalla capogruppo dei deputati Luana Zanella.
"L’ospedale di Piombino, soffre da tempo di criticità, di mancanza di personale e di chiusura di reparti. Ora l’attenzione è sulle criticità e le difficoltà di un settore tanto delicato quanto importante come la cardiologia, su questo vogliamo sapere dal governo se il ministro della Salute sia a conoscenza della situazione venutasi a creare, e quali iniziative intenda assumere affinché sia garantita la tutela dei livelli essenziali di assistenza e per garantire il diritto alla cura. Vogliamo anche sapere - hanno proseguito - quali iniziative il governo intenda assumere nei confronti della Regione Toscana e dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest per evitare ulteriori atti di depotenziamento della sanità pubblica, e per scongiurare l’ipotesi della completa chiusura di un reparto tanto necessario quanto fondamentale per Piombino e per la Val di Cornia, di cui sarebbe auspicabile piuttosto un deciso potenziamento".