“Anci si è sempre battuta affinché si realizzasse il principio costituzionale che sancisce il diritto di chi è chiamato a funzioni pubbliche di disporre del tempo necessario per il loro adempimento, e al contempo di conservare il posto di lavoro; diritto disciplinato dal Testo Unico degli Enti Locali”. A parlare è Francesca Brogi, sindaca di Ponsacco e coordinatrice Anci Giovani intervenendo sulla vicenda che vede coinvolto il collega sindaco Giacomo Termine non confermato al lavoro al termine del periodo di prova nel Comune di Piombino (leggi qui sotto gli articoli correlati).
“Consentire ai sindaci di beneficiare dei permessi per esercitare il proprio mandato non solo rende gli amministratori in grado di far fronte alle loro responsabilità, ma garantisce l’interesse delle comunità di poter contare sulla presenza adeguata del primo cittadino. - ha aggiunto - Non si può certo sottovalutare il fatto che, riguardo in particolare ai Comuni più piccoli, siano previste indennità molto ridotte e invariate da anni che non consentono di prendere aspettative non retribuite dal proprio posto di lavoro. Pertanto conciliare lavoro e esercizio del mandato è possibile soltanto, come ha previsto la legge, attraverso i permessi”.
L'auspicio è quello "di giungere, nel più breve tempo possibile e meglio se in via di conciliazione, ad un chiarimento che accerti se c’è stata o meno una corretta applicazione della normativa in materia, nel pieno rispetto dei diritti sia del lavoratore che del datore di lavoro”.
L'intervento della sindaca Brogi arriva a seguito di quello del presidente Anci Matteo Biffoni, sindaco di Prato apparso su La Repubblica in cui definiva improvvida la decisione del sindaco di Piombino Francesco Ferrari temendo di aprire un meccanismo in cui solo ricchi e pensionati possano impegnarsi in politica, pur comprendendo la scelta di Ferrari che si è ritrovato con un problema di personale per le assenze del sindaco di Monterotondo Marittimo.