“Sono passati esattamente due anni dalla presentazione della Proposta di riorganizzazione degli ospedali e dei servizi sanitari nella zona della Valli Etrusche sottoscritta dall’assemblea dei sindaci delle Valli Etrusche. Sedici amministrazioni comunali che sono andate oltre i campanilismi e le connotazioni politiche per rivendicare il diritto alla salute dei propri cittadini. Due anni nel corso dei quali, come troppo spesso accade, la Regione Toscana si è contraddistinta per tante parole e pochissimi fatti".
Così il consigliere regionale Marco Landi commentando le problematiche sul futuro dell’ospedale unico delle Valli etrusche.
"La riprova sta nell’impegno assunto pubblicamente dal presidente Giani nel corso dell’incontro tenutosi domenica scorsa a Riotorto: ‘recepire nel programma elettorale il documento di indirizzo del 2023 sottoscritto dai sindaci per il rilancio del presidio unico’. - ha proseguito - Segno evidente che quelle preziose indicazioni sono state chiuse nel cassetto per due anni, in spregio al lavoro dei sindaci e delle sollecitazioni dei cittadini. O ancora peggio, considerato come carta straccia, come ha giustamente commentato il sindaco di Piombino Francesco Ferrari, anche perché nel frattempo la situazione non solo non è migliorata, ma se possibile peggiorata. Promesse al vento a cui non si può più dare credito. Ed è inutile che si scarichi la colpa sul governo nazionale: per altri interventi le risorse sono state trovate, diversamente che per la bassa Val di Cecina e la Val di Cornia”.
Il consigliere regionale Landi ha annunciato dunque una mozione per chiarire tale posizione.
“La scelta di ‘unire’ le due strutture era finalizzata a creare un ospedale di primo livello, non certo a rendere ospedalini di base i due esistenti. Stiamo parlando di ampie zone lontane dai centri principali, con una popolazione complessivamente più anziana della media Toscana con ciò che ne consegue in termini di domanda di salute, e che nella stagione estiva vede la popolazione aumentare considerevolmente. Le richieste contenute nel documento dei sindaci certo non potevano essere attuate in due anni, ma neanche bellamente ignorate e rinviate alla prossima legislatura, mentre i tempi per il pronto soccorso slitteranno di molto. Il tempo delle parole è finito: la giunta toscana ammetta il fallimento e chieda scusa agli abitanti di Piombino, Cecina e degli altri comuni della zona”, ha concluso Landi.