Lavoro

Cessione Aferpi, per i sindacati è ora di chiudere

Fim, Fiom e Uilm hanno firmato una nota condivisa incalzando gli attori di questa trattativa. L'alternativa? Per i sindacati ce n'è solo una

Da lunedì si vanno rincorrendo le notizie dell'avvicinarsi della firma all'accordo per la cessione dell'acciaieria di Piombino dal gruppo algerino Cevital all'indiano di Jindal. Dopo l'ennesimo rinvio le segreterie Fim, Fiom e Uilm hanno firmato una nota per capire una volta per tutte se l'accordo è vicino oppure no.

"Come Fim-Fiom-Uilm riteniamo che il tempo sia ormai terminato, le parti stanno discutendo ormai da troppe settimane ed è il momento di arrivare ad una conclusione della trattativa per una soluzione definitiva per lo stabilimento di Piombino. - si legge nella nota - Il nostro auspicio lo abbiamo più volte espresso, ci auguriamo che il gruppo indiano Jindal possa acquisire lo stabilimento e fare gli investimenti necessari e più volte promessi, per tornare a produrre acciaio a Piombino e garantire la piena occupazione".

Se lo stallo continua per i sindacati "sarà necessario da parte delle Istituzioni tornare a pensare ad una nuova Amministrazione Straordinaria per la ex Lucchini, una procedura che era stata semplicemente messa in stand-by per permettere la trattativa tra le parti".

A questo punto Fim, Fiom e Uilm si aspettano una convocazione per un aggiornamento sullo stato della vertenza in corso per poter aggiornare tutti i lavoratori coinvolti e condividere i prossimi passi da intraprendere.

Per l'Unione sindacale di Base, che più volte si è espresso sulla vertenza, la strada da intraprendere è quella della nazionalizzazione. I lavoratori aderenti al coordinamento Art. 1 - Camping Cig hanno interpellato direttamente il ministro Calenda (leggi qui sotto l'articolo correlato).