Politica

"Cerchiamo la compatibilità fra salute e lavoro"

Il consigliere di Ascolta Piombino Riccardo Gelichi ha delle aspettative dopo la firma dell'accordo preliminare per la cessione di Aferpi

Riccardo Gelichi

Per Ascolta Piombino già tre anni fa la prerogativa Jindal era la più conveniente "perché avrebbe garantito un futuro per la moderna siderurgia e la liberazione di aree industriali vicino alla città, da bonificare e rendere di nuovo produttive". 

"La maggioranza preferì Cevital, - ha ricordato il consigliere Riccardo Gelichi - tutti gli altri preferirono stare alla finestra, salvo poi criticare a nave affondata. Con Cevital dicemmo che era un errore affidare il futuro di un territorio a un unico imprenditore. Non abbiamo cambiato idea tanto che anche il Pd, con la mozione presentata contestualmente alla Variante Aferpi di dicembre, ha ritenuto: '…di fronte ad una nuova procedura pubblica di assegnazione delle aree industriali, di valutare la possibilità di non riassegnare necessariamente a un unico soggetto privato il destino della riconversione produttiva delle aree industriali…'. Una mozione che riteneva necessaria la presa in carico pubblica delle aree dismesse, quindi la concreta possibilità di gestire sia le bonifiche sia la riconversione delle aree industriali con risorse pubbliche e private, anche con finalità turistico culturali. La mozione auspicava un Nuovo Accordo di Programma con priorità chiare, le bonifiche, la questione infrastrutturale viaria e ferroviaria e quella immateriale della formazione, canalizzando le risorse su obiettivi predeterminati".

La lista civica Ascolta Piombino spera che con l'arrivo di Jindal si possa rendere "compatibile la grande industria con la città, con l’auspicio di alimentare quella coscienza ambientale che a fatica inizia a prendere consapevolezza anche in questo territorio. Siamo a un bivio - ha concluso Gelichi - e serve una politica che abbia il coraggio di guardare lontano, proprio come i contenuti di quella mozione, che tutta la maggioranza con Ascolta Piombino ha votato in Consiglio. Il futuro della Val di Cornia, non può ancora una volta piegarsi a logiche novecentesche per poi rammaricarsi domani di come avremmo potuto essere".