A seguito delle dimissioni di Matteo Renzi, dopo il no dell'Italia alla riforma della Costituzione, la Cgil chiede di non vanificare degli impegni presi dalle Istituzioni per il territorio.
“I cittadini hanno scelto di bocciare la riforma – ha sottolinea la Cgil di Livorno – non hanno scelto, però, di personalizzare e inasprire lo scontro. Andare al voto in tempi brevi rischia di bloccare il lavoro della legislatura e di vedere un ulteriore slittamento degli interventi che, per il nostro territorio, significa l'aggravarsi della crisi".
In questo contesto la Cgil della Provincia di Livorno esprime forte preoccupazione per la situazione socio economica dell’Area Livornese, che la crisi politica rende ancora più drammatica. Il sindacato non tralascia nemmeno il caso piombinese.
“La situazione tra Livorno e Piombino – ha concluso la Cgil – si sta aggravando e rischia di precipitare, se lo sciopero dello scorso luglio non è bastato, se non è stata sufficiente l'espressione del disagio avvenuta attraverso il voto, ci troveremo costretti a nuove forme di lotta, perché nessuno, anche in tempi di crisi, deve essere lasciato indietro”.