Politica

“Chiediamo tempi più corti per la commessa rotaie”

Lo chiede Ascolta Piombino inserendosi nel dibattito sulle questioni dello stabilimento siderurgico locale

Vista sulle acciaierie di Piombino

“La vertenza Jsw sembra arrivata a un bivio, l’ultimo incontro che ha visto convocati i sindacati dal Governo è stato caratterizzato da una totale assenza della politica, questo è il vero anello mancante che invece potrebbe portare a una degna conclusione questa triste e intricata vicenda. Sta conducendo il tavolo delle trattative Luca Annibaletti, coordinatore della Struttura per le crisi d’impresa, uomo di fiducia del ministro Giorgetti, un ottimo tecnico ma per una vertenza che vede 1600 lavoratori in bilico, servirebbe un intervento di tipo politico coordinato fra le istituzioni. Insomma, chi sta lavorando all’addendum per l’Accordo di Programma? Chi conosce i problemi del territorio meglio del territorio stesso?”.

Parole di Riccardo Gelichi (Ascolta Piombino) a margine dell’ultimo incontro al Ministero dello Sviluppo economico per il rilancio delle acciaierie piombinesi.

“Il viceministro Todde aveva dato ampie rassicurazioni sull’ingresso di Invitalia nella compagine societaria del gruppo siderurgico Jsw Steel e lo stesso ministro Giorgetti aveva declamato la necessità di varare un piano nazionale della siderurgia e adeguate soluzioni per Taranto ma anche per il sito di Piombino. - ha ricordato Gelichi - Per rigettare il Piano Industriale, ormai noto di Jsw, servirebbe un interlocutore alternativo valido e pronto a investire, altrimenti non resta che vincolare gli indiani a garanzie certe sulle intenzioni manifestate. La necessità di inserire parametri precisi per il monitoraggio dello stato di avanzamento del piano industriale potrebbe divenire efficace inserendo una clausola di salvaguardia che possa consentire al Governo di rimettere in ballo l’intera maxi commessa decennale per le rotaie ogni anno, o comunque a tempo stabilito”. 

“In questo modo si potrebbero monitorare con efficacia tutti gli investimenti promessi. Inveire senza un progetto o un piano d’azione congiunto con tutte le istituzioni, per l’interesse del territorio, non è solo inutile ma rischia di essere anche dannoso”, ha concluso Gelichi.