Attualità

“Nella risposta del sindaco tante inesattezze”

Teatro dell’Aglio e Manifesto per la cultura replicano a proposito della perdita del finanziamento per il progetto preliminare del circolino

Sul Circolino delle Acciaierie e sulla perdita del finanziamento regionale per il progetto partecipativo a causa della mancata adesione del Comune di Piombino, intervengono nuovamente i proponenti del progetto, Teatro dell’Aglio e Manifesto per la cultura, per chiarire alcune questioni sollevate nella risposta dell’amministrazione comunale.

“La risposta del sindaco contiene così tante inesattezze e imprecisioni da creare una disinformazione, probabilmente voluta, sul progetto e su quanto accaduto, disinformazione presente purtroppo anche nel dibattito che si è sviluppato conseguentemente sui social. - hanno spiegato in una nota - Intanto il progetto era stato ammesso preliminarmente in Regione, dopo la sua prima presentazione il 31 Maggio scorso, per la sua validità metodologica e di contenuti, ed era finalizzato ad attivare un dibattito per il recupero della memoria storica, culturale e identitaria del Circolino delle Acciaierie, ricevendo nel contempo proposte per il recupero della struttura e delle sue funzioni e rendendo la sua rigenerazione una necessità condivisa e partecipata. Un’occasione che avrebbe consentito all’amministrazione di raccogliere suggerimenti e proposte dei cittadini per le decisioni da prendere in futuro anche in funzione del piano operativo che lui cita e come normalmente avviene nei processi democratici, su un tema caro alla comunità, come si è potuto constatare dalla partecipazione e dall’entusiasmo suscitato in questi mesi”. 

“Ma il sindaco e l’amministrazione attualmente in carica, hanno voluto mortificare il dibattito pubblico negando la partecipazione attiva al processo del Comune con motivazioni a dir poco inconsistenti. - hanno commentato - Il riferimento al far risparmiare soldi pubblici come uno dei motivi del diniego, per un processo promosso dal basso e perfettamente rispondente allo spirito della legge regionale sulla partecipazione, oltre a svilire un lavoro di condivisione teso ad accrescere il senso di appartenenza alla comunità, riflette un disprezzo nei confronti delle forme di partecipazione democratica non promosse direttamente dall’amministrazione. Il riferimento pretestuoso al risparmio, appare ancora più paradossale se si pensa che il Comune ha speso negli ultimi tre anni un milione di euro dei cittadini per organizzare eventi estivi di cui resterà poco in concreto per la comunità”.

“Inoltre è falsa e fuorviante l’affermazione secondo la quale il Teatro dell’Aglio avrebbe chiesto un finanziamento regionale senza chiedere in via preliminare la disponibilità del Comune, dandone per scontato l’affidamento. - hanno poi aggiunto - Il Teatro dell’Aglio e il Manifesto per la cultura infatti hanno informato il sindaco prima dell’avvio della raccolta firme durante un incontro istituzionale nel suo ufficio, chiedendo la collaborazione del Comune e invitando l’amministrazione a partecipare al primo incontro di presentazione che si è svolto lo scorso 5 Marzo. Prima di inviare il progetto preliminare entro la prima scadenza del 31 Maggio, i proponenti hanno nuovamente inviato una Pec in cui trasmettevano il progetto e informavano sull’iter, pec alla quale il sindaco non ha mai risposto. Nel progetto non si prevede inoltre nessun affidamento della struttura al Teatro dell’Aglio, dal momento che l’obiettivo era e rimane quello di coinvolgere tutto il tessuto associativo in merito a una struttura che deve rimanere patrimonio comune e a disposizione di tutti. Il Teatro dell’Aglio gestisce già, al momento due teatri e non sente la necessità di alcun affidamento aggiuntivo”.

“Anche il riferimento alla riqualificazione del Polo culturale e del teatro Metropolitan è fuori luogo e demagogica. Intanto sarebbe interessante sapere quale sarà la destinazione funzionale del Polo culturale e quando questa città potrà avere una biblioteca degna di questo nome. Per il Metropolitan, da quello che si evince dagli annunci sulla stampa, si prospetta la realizzazione di due sale minori o di un ridotto che probabilmente penalizzerà le stagioni teatrali e anche su questo c’è veramente poca trasparenza. In ogni caso si tratta di spazi completamente diversi, che nulla hanno a che fare con la proposta avanzata, finalizzata a valorizzare un pezzo della nostra storia industriale e dell’unicità del nostro territorio, come altre realtà a noi vicine sono state capaci di fare. - e hanno concluso - Per chi infine sostiene che la questione sia stata sollevata ad arte solo adesso, facciamo notare che l’associazione Teatro dell’Aglio aveva avviato già dagli anni precedenti un lavoro di ricerca e una campagna di sensibilizzazione su questo tema, aprendo anche un confronto con la precedente amministrazione, come si è cercato di fare anche in questa occasione”.