RIGASSIFICATORE

Comitato Salute a Bonaccini, "non la ringraziamo"

Il Comitato contrario al rigassificatore risponde al presidente Bonaccini: "La situazione di Piombino è differente da quella di Ravenna"

"A noi cittadini piombinesi del Comitato Salute Pubblica non viene da ringraziarla ma la invitiamo a riflettere su come mai in genere occorra tanto tempo per autorizzare impianti a rischio di incidenti rilevanti".

Così il Comitato Salute Pubblica ha risposto al presidente dell'Emilia Romagna e candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico Stefano Bonaccini è intervenuto dal palco di Energia Popolare, per il Pd e per l'Italia, la sua convention programmatica a Milano, parlando dei nuovi rigassificatori in Italia.

"In Italia ci dovranno ringraziare se avremo due nuovi rigassificatori in Emilia e Toscana: in quattro mesi abbiamo autorizzato i progetti che in questo Paese richiedono da 5 a 10 anni. A Ravenna, dove noi amministriamo, lo abbiamo approvato all'unanimità, da sinistra a destra, a Piombino, dove c'è il sindaco di Fratelli d'Italia, hanno impugnato gli atti del governo, siamo più patrioti noi di loro". Queste le sue dichiarazioni.

"Proviamo a immaginare alcune delle motivazioni per le quali fino ad ora si è impiegato un maggior lasso di tempo per concedere le autorizzazioni di siffatti impianti: - hanno commentato dal comitato - applicazione di procedure rigorose, frutto di anni di approfondimenti, su materie impattanti sull'ambiente e sulla sicurezza delle persone; attivazione della valutazione di impatto ambientale (VIA); esecuzione degli studi di fattibilità dei siti, in funzione di elementi vulnerabili e analisi sui rischi di incidenti sugli impianti stessi ,non su impianti simili; approvazione del rapporto provvisorio di sicurezza e di quello definitivo che per Piombino, ad oggi, non risulta ancora approvato ed esecuzione di prove e rigorosi controlli; autorizzazione dell’esercizio sull’impianto (in questo caso la nave) definitivo e collaudato e non, come per Piombino, su una nave che è ancora a Singapore per importanti modifiche e manutenzioni, senza che il rapporto definitivo di sicurezza sia stato ancora approvato. L'elenco potrebbe continuare".

"Non viene da ringraziarla perché non si è provato ad ascoltare il territorio e perché l’autorizzazione commissariale della Toscana è corredata da 129 prescrizioni, molte delle quali dei Vigili del Fuoco e del Comitato Tecnico Regionale. L'autorizzazione è corredata da richieste di ulteriori studi, analisi che non sappiamo se e quando verranno eseguite, in quanto si parla già di esercizio a primavera. - hanno proseguito - Voi commissari avete avuto un'attenuante non di poco conto, a dire il vero: la decretazione d’urgenza del governo precedente, trasformata in legge dal Parlamento, e la determinazione dell’attuale governo a continuare sulla linea tracciata dal precedente, in nome della sbandierata emergenza nazionale. Ma questa emergenza nazionale, a noi sembra in realtà, sorpassata dalla volontà di far divenire l’Italia un Hub di distribuzione del gas per tutta l' Europa". 

"Chi governa avrebbe dovuto meglio valutare l'idoneità dei siti e l'inopportunità di collocare un impianto a rischio di incidente rilevante, pieno di gas, alle porte di casa dei piombinesi, in un porto troppo piccolo e molto trafficato. Fra il rigassificatore di Ravenna e la costa intercorreranno 8,5 chilometri, situazione ben differente rispetto gli 800 metri dalle prime case a Piombino. - hanno sottolineato - Inoltre ci risulta che la nave destinata a Ravenna opererà dal terminal del Gruppo Pir per il quale sono previste importanti opere di protezione. Signor governatore dell’Emilia, la situazione di Piombino è oltremodo differente da quella di Ravenna. Non si possono fare affermazioni del genere senza conoscere il territorio in questione".