Politica

"Il termine inchiesta politicamente indigeribile"

Secondo il M5s è questo il motivo che ha spinto la maggioranza a bocciare la proposta della commissione d'inchiesta sulla discarica

Nel Consiglio comunale del 23 Maggio la maggioranza composta da Pd, Sinistra per Piombino e Spirito Libero ha bocciato la richiesta, portata da tutte le opposizioni, di istituire una commissione d'inchiesta volta "a ricostruire la genesi del buco di decine di milioni che grava su Rimateria" (leggi qui sotto l'articolo correlato).

"Tale commissione avrebbe dovuto cercare di ricostruire la genesi del buco di decine di milioni che grava su Rimateria. Si sarebbe dovuto ripercorrere la storia di Asiu e Tap, gli indirizzi delle amministrazioni allora in carica nella loro veste di proprietari, le tariffe applicate, gli impianti mai partiti, i finanziamenti presi e le partecipazioni azionarie fallimentari. - hanno riferito in una nota il Movimento 5 Stelle - Tutto questo è portato a giustificazione per le scelte dell'oggi".

"La richiesta di commissione era stata presentata a norma dell'art.58 del comune di Piombino, che tratta tali strumenti di garanzia e ne indica la denominazione e la struttura. - hanno specificato - Come dicevamo, tale commissione è stata bocciata perché il termine inchiesta sottintenderebbe un dolo e quindi, pur riconoscendo le motivazioni per ricostruire la storia di quella vicenda, era politicamente indigeribile per la maggioranza che, con un colpo di scena, proponeva una commissione congiunta della II e IV che avrebbe avuto gli stessi poteri di convocare e indagare". 

"Tutti questi problemi, invece, il Consiglio regionale toscano non li ha trovati e, su richiesta del M5S, ha deliberato il 16 Maggio scorso l'Istituzione di una Commissione regionale d’inchiesta, con il compito di approfondire le vicende legate alle discariche sotto sequestro e al ciclo dei rifiuti in Toscana", hanno concluso i pentastellati.