RIGASSIFICATORE

Compensazioni, "desideri se non fumo negli occhi"

I quattro comitati del no al rigassificatore interpellano i 300 firmatari dell'appello per il lavoro e lo sviluppo a Piombino

I comitati del no al rigassificatore nel porto di Piombino La piazza, Salute Pubblica, Gazebo 8 giugno e Liberi insieme si domandano che ruolo abbiano i 300 firmatari dell'appello per il lavoro e lo sviluppo, visti i loro interventi per la visione futura del territorio.

"Non partecipando alle assemblee pubbliche dove potrebbero esporre le loro ragioni, non possiamo avere scambio di opinioni e fare loro conoscenza. - hanno commentato i comitati - In effetti non è semplice neppure dare loro una qualifica. Sono un gruppo? Un Comitato? Una nuova lista elettorale contigua a Italia Viva? Comunque sia, entriamo nel merito della loro affermazione, quando auspicano 'un confronto aperto con le categorie economiche e sociali circa i contenuti del memorandum di Giani'. Ora - hanno proseguito - ci risulta che in realtà tale memorandum sia solo un elenco di richieste, di cui alcuni impegni sottoscritti in passato, stilate da Giani come compensazioni alla convivenza forzata imposta ai cittadini di un rigassificatore praticamente alla porta di casa". 

Proprio a proposito delle compensazioni, per i comitati "finché non saranno approvate dallo Stato Italiano, dovremo anche vedere in che termini e in quale misura, per ora sono solo desideri se non fumo negli occhi dei cittadini e che solo i 300 considerano come dati di fatto. Evidentemente - hanno aggiunto - la corsia preferenziale che hanno col commissario straordinario Giani permette loro di avere notizie precluse al resto della popolazione, tanto è vero che sostengono sia concreta l’opportunità per inserire nuovi progetti e invitano a un confronto le categorie economiche e sociali".

Per i comitati bisognerebbe tornare con i piedi per terra, dubitando dei milioni di investimenti annunciati.

"L’unica cosa che oltre al rigassificatore sembra avere una sua concretezza sono i nuovi-vecchi piani sulla discarica ex-Rimateria e questo stride e non poco con la ripetuta volontà di bonificare e mettere in sicurezza il Sin, come scritto sul memorandum, ma su questo ci è sfuggita l’opinione dei 300”, hanno concluso.