RIGASSIFICATORE

“Sulla 398 Giani prende in giro la città”

Ferrari e Parodi: “L’affidamento dei lavori per il primo lotto da parte di Anas risale al Maggio 2021 ed è coerente con la programmazione”

Da sinistra: Giuliano Parodi e Francesco Ferrari

Partendo dal presupposto che non ci sono compensazioni che tengano davanti al danno che il rigassificatore può causare a Piombino, che il commissario Giani continui a parlare della 398 come una delle voci del suo memorandum è al limite del surreale ed è gravemente offensivo nei confronti dei cittadini”.

Così il sindaco di Piombino Francesco Ferrari e l’assessore alle infrastrutture Giuliano Parodi hanno commentato le recenti dichiarazioni del presidente della Regione Toscana e commissario straordinario per il rigassificatore Eugenio Giani dopo l’incontro con Anas sugli sviluppi della strada 398.

“Il percorso amministrativo e il cronoprogramma per la realizzazione della seconda strada di accesso in città è stabilito da molto prima che si iniziasse anche solo a parlare di emergenza energetica. L’affidamento dei lavori per il primo lotto da parte di Anas risale al Maggio 2021 ed è coerente con la programmazione, stabilita ben prima, che prevedeva l’inizio dei lavori tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, a seguito dei monitoraggi che l’azienda sta svolgendo proprio in questi mesi. - hanno ricordato - Il Comune ha incontrato l’impresa che eseguirà l’opera a Gennaio di quest’anno e in quell’occasione è stato illustrato l’iter procedurale e le tempistiche di realizzazione”.

Per quanto riguarda il secondo lotto, “è già finanziato e siamo nella fase della redazione del progetto esecutivo da pare dell’Autorità di sistema portuale. - hanno aggiunto - Che il commissario Giani provi a far passare quest’opera come una misura di compensazione per il danno che accogliere la Golar Tundra può causare alla città non è solo ridicolo e offensivo ma anche preoccupante: se il tenore delle compensazioni di cui tanto parla è questo, ovvero spacciare un progetto già avanzato come merito del suo memorandum, c’è il concreto rischio che Piombino ne esca ancora una volta con in mano un pugno di mosche. Non solo il danno, anche la beffa”.