Politica

"Con smantellamento ospedale a rischio territorio"

Piombino Domani: "Ogni depotenziamento dei servizi locali significa aumentare tempi di intervento, rischi sanitari e disagi per migliaia di persone"

"Villamarina sta progressivamente scivolando da ospedale strutturato a semplice presidio sanitario territoriale, con una riduzione costante dei reparti e dei servizi essenziali. Il pronto soccorso ridotto al minimo, le unità complesse come urologia, oncologia depotenziate. Di fatto, restano attivi soprattutto gli ambulatori, mentre funzioni cruciali, come quelle legate alle emergenze cardiologiche, rischiano di subire un ridimensionamento tale da compromettere la sicurezza dei cittadini". 

Così il gruppo consiliare Piombino Domani si è inserito nel dibattito sulle questioni legate all'ospedale Villamarina dopo la lettera di chiarimento firmata dai sindaci della Val di Cornia (leggi qui sotto gli articoli collegati).

"Per una comunità come la nostra, questo rappresenta un problema gravissimo: la Val di Cornia è un’area periferica dal punto di vista geografico e logisticamente distante dagli ospedali di Livorno, Pisa e persino Cecina. Ogni depotenziamento dei servizi locali significa aumentare tempi di intervento, rischi sanitari e disagi per migliaia di persone. - hanno proseguito - La situazione mette in luce la debolezza di questo territorio, che da anni subisce decisioni centralizzate senza riuscire a far valere le proprie necessità. Siamo di fronte a un rischio concreto di emarginazione rispetto alle altre aree toscane, con conseguenze che possono ripercuotersi sia sulla salute dei cittadini sia sul tessuto socioeconomico locale".

"Vale la pena ricordare che nel 2023 - hanno proseguito - i Consigli comunali dei cinque Comuni della Val di Cornia sottoscrissero un documento condiviso che tracciava una proposta di riorganizzazione dei due ospedali di Piombino e Cecina e dei relativi servizi sanitari, elaborato dai Comuni insieme alla Società della Salute Valli Etrusche dopo molteplici confronti anche con l'azienda. Un documento tecnico-politico, votato in tutti i consigli comunali, che aveva lo scopo di porre le basi per una discussione sul tema. In quel documento, oggi completamente disatteso, era stata prevista una suddivisione delle competenze e funzioni tra i due presidi, che dovevano caratterizzarsi ognuno per la propria specializzazione. È da lì che bisogna ripartire: recuperarlo, migliorarlo, aggiornarlo e aprire una discussione radicale e trasparente sulla ripartizione di funzioni tra i due presidi di Cecina e Piombino. Serve una riorganizzazione che non sia sinonimo di tagli, ma di una distribuzione equilibrata e realmente efficace dei servizi. C’è quindi da avviare un percorso che deve essere guidato responsabilmente dalle istituzioni preposte, dalla Regione, dalla Società della salute e dai sindaci che ne fanno parte, soprattutto dal sindaco di Piombino, città sede del presidio ospedaliero".

"Di fronte a questa situazione, è indispensabile un’azione politica forte e determinata, sostenuta da una mobilitazione civica consapevole. La Val di Cornia non può accettare passivamente l’idea di diventare un’area marginale, priva di servizi fondamentali e costretta a un progressivo isolamento sanitario. Difendere l’ospedale di Piombino significa difendere il diritto alla salute, la dignità del territorio e il futuro della nostra comunità", hanno concluso.