Attualità

Concessioni acquacoltura, rilievi dell'Agcm

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato chiede maggiore trasparenza e pubblicità al Comune di Piombino

Il Comune di Piombino ha chiesto un parere sulla procedura di assegnazione di tre concessioni per attività di acquacoltura all'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Agcm.

Nel documento, pubblicato ieri nel bollettino dell'Agcm ma datato 18 Luglio, si legge che la stessa "valuta favorevolmente la decisione del Comune di Piombino di avviare una procedura per l’assegnazione in concessione di tre distinte aree demaniali marittime per l’esercizio dell’acquacoltura in mare a seguito della scadenza delle precedenti concessioni".

L'Agcm spiega poi che "Il procedimento per la concessione di beni demaniali, infatti, in quanto volto a fornire un’occasione di guadagno a soggetti operanti sul mercato deve svolgersi mediante una procedura in cui siano applicati i principi di imparzialità, parità di trattamento, non discriminazione, massima trasparenza e pubblicità, che costituiscono assi portanti dell’ordinamento nazionale e comunitario a presidio della libertà di concorrenza".

In merito alla determina dirigenziale pubblicata dal Comune di Piombino sul procedimento per l'assegazione della concessione, l'Agcm ritiene congrua una proroga di 20 mesi per le concessioni già in corso.

Tuttavia l'Agcm fa alcuni rilievi al Comune e scrive che "l’Autorità ritiene che, per garantire la più ampia pubblicità – e dunque la più ampia partecipazione – alla procedura selettiva, l’avviso non debba avere solamente una pubblicità locale, attraverso l’Albo pretorio, ma debbano essere considerate altre forme di pubblicità ufficiali".

Riguardo poi ai criteri di valutazione nell’assegnazione delle concessioni delle aree demaniali l'Agcm rileva "che, allo stato, la Determina dirigenziale stabilisce che tali criteri vengano identificati solo nell’ipotesi in cui si acceda alla c.d. terza fase, ossia solo nel caso in cui siano state presentate due o più manifestazioni di interesse per la medesima area nel corso della fase uno. Ebbene, la circostanza che il Comune si riservi di declinare i criteri selettivi solo in un secondo momento non appare una modalità idonea ad assicurare la trasparenza richiesta in occasione di selezioni pubbliche e a mettere i possibili interessati nella condizione di compiere le opportune valutazioni al fine di orientare in modo consapevole le proprie scelte di partecipazione. Pertanto, in un’ottica di massima trasparenza, l’Autorità ritiene che tali criteri, unitamente al punteggio massimo attribuibile, debbano essere esplicitati sin dal primo atto di avvio della procedura. Inoltre, si ricorda che i criteri devono essere tali da garantire l’imparzialità e la par condicio dei partecipanti alla procedura, senza favorire i concessionari uscenti".

"Infine, per non vanificare il ricorso a procedure concorrenziali di assegnazione, si ritiene di dover sollecitare il Comune di Piombino affinché indichi nell’atto di avvio della procedura anche la durata della concessione, che non dovrebbe eccedere il tempo ragionevolmente necessario per il recupero degli investimenti che gli interessati si impegnano a sostenere".

In base alla normativa e al piano di investimenti dell'azienda concessionaria si parla di un periodo non superiore ai 15 anni.

Infine l'Agcm invita il Comune di Piombino a comunicare, 30 giorni dalla ricezione parere, le iniziative assunte con riguardo alle criticità concorrenziali evidenziate.