Attualità

Stallo per Aferpi, ora Giuliani fissa i paletti

Il problema principale è quello legato ai finanziamenti. A questo punto, però, il sindaco Giuliani avanza tre richieste all'azienda

Massimo Giuliani e il presidente del consiglio comunale Angelo Trotta (foto: fermo immagine dal consiglio)

Dal consiglio monotematico dedicato alla questione Aferpi, l'amministratore delegato Fausto Azzi ha risposto con carte alla mano a quanti hanno chiesto cosa ha fatto Rebrab fino adesso. Tra le mani dell'ad ci sono pagine e pagine di documenti, planning, prospetti e piani marketing tutti volti a fornire all'aziende in primis e alle banche un quadro dettagliato del lavoro da fare.

"Dire che non c'è nulla è una cosa distorta. - ha detto Azzi nel suo intervento in risposta ha quanti hanno dubitato del lavoro di fino fatto dall'azienda alla ricerca di finanziamenti - Si sta facendo tutto il lavoro che serve". Il problema emerso, a più riprese, è quello creditizio. E L'ad di Aferpi ha tenuto a sottolinearlo che non è un alibi, ma un dato di fatto riscontrato a seguito dell'atteggiamento tenuto dalle banche nei confronti di questo progetto. A chi si domanda se Rebrab abbia ancora fiducia e voglia di investire nel progetto Aferpi, Azzi risponde che non riesce a percepire in nessun atto del numero uno dell'azienda dubbi. E il fatto che finora abbia messo 102 milioni è un punto a favore.

Dalle repliche delle associazioni e delle opposizioni politiche è emersa la delusione per questo consiglio straordinario dal momento che non è emerso nulla di nuovo sulla questione Aferpi lasciando ancora una volta la città con il fiato sospeso

Per questo tutti i consiglieri intervenuti, compreso il fronte Pd con le parole di Ettore Rosalba, hanno chiesto concretezza e tempi brevi per intravedere una volta per tutte la luce in fondo al tunnel.

A mettere dei punti fermi ci pensa il sindaco Massimo Giuliani nel suo intervento conclusivo fiume. Tre le richieste all'azienda: accorciare i tempi per la redazione del piano industriale; Rebrab deve venire a Piombino  per dialogare con l'Amministrazione; varianti e concessioni si muoveranno in base all'implementazione del progetto. A ciò si aggiunge un quarto punto, da non tralasciare la questione legata alle bonifiche ad opera di Invitalia che con le procedure attuali rischia di dilatare il tempo di liberare le aree.