Politica

Le opposizioni vogliono tornare in sala consiliare

I gruppi di opposizione chiedono di poter tornare a svolgere in sede il Consiglio comunale. Il 16 una convocazione straordinaria

La sala consiliare del comune di Piombino

Pd, Con Anna per Piombino e Rifondazione Comunista chiedono di riattivare urgentemente lo svolgimento regolare delle sedute. La richiesta viene rinnovata a seguito della convocazione del consiglio comunale straordinario per il 16 Luglio durante il quale si affronteranno le tematiche del nuovo patto per Piombino che comprendono bonifiche, infrastrutture e prospettive industriali. 

Per i gruppi di opposizione sono tematiche che non possono essere discusse online. "Un tema enorme per la sua portata che concerne il futuro di Piombino con le sue questioni dirimenti, e che non può essere affrontato, tra un’interruzione e l’altra, in un'assemblea consiliare il cui svolgimento è previsto, ancora una volta, per via telematica. - hanno detto - Ne abbiamo avuto esperienza nelle sedute precedenti, per le difficoltà di collegamento da parte di molti consiglieri e del segretario generale; l'ultimo consiglio comunale è stato un delirio". 

"Non si capisce per quale motivo, nell’aula consiliare del palazzo comunale, non sia possibile riunire 24 consiglieri. L’aula è sufficientemente ampia per garantire il rispetto delle regole del distanziamento e, nel caso il luogo non lo consentisse, potrebbero essere trovate soluzioni diverse. - hanno aggiunto -
Nel frattempo, mentre il consiglio continua a essere online, l'amministrazione comunale organizza e promuove manifestazioni e iniziative in diversi spazi della città con grandi previsioni di pubblico".

"Dopo 4 mesi, con il ritorno alla normalità di molte attività, pur nell’osservanza delle giuste e adeguate disposizioni di sicurezza anti Covid, riteniamo che il Consiglio comunale debba tornare a riunirsi in presenza, per consentire lo svolgimento del dibattito nelle forme e nei modi più consoni, tanto più quando in discussione ci sono temi come questi. Nonostante il problema sia stato sollevato più volte, neanche online una parola di chiarimento. - hanno concluso - La sospensione della democrazia pare pertanto destinata a proseguire anche ben oltre l’emergenza sanitaria che sta diventando giustificazione buona per ogni inefficienza".