Politica

Consiglio sanità, “ultima inderogabile proroga”

Udc-Civici-Popolari-Liberali aveva preannunciato il Consiglio monotematico per il 18 Maggio, slittato in attesa di risposte dall’assessore regionale

L’ospedale di Piombino

Il gruppo consiliare Udc-Civici-Popolari-Liberali aveva preannunciato che il 18 pomeriggio al teatro Metropolitan si sarebbe tenuto un consiglio comunale monotematico sulla sanità con intervento dell'assessore regionale Bezzini e della direttrice della Asl Casani. 

“Purtroppo abbiamo dovuto constatare che sia l'assessore regionale che la direttrice della Asl non hanno risposto nuovamente all'invito che gli è stato presentato.
Tutti i gruppi consiliari, di maggioranza e minoranza, invece hanno convenuto che la presenza dell'assessore Bezzini e della direttrIce Casani sia indispensabile, per cui hanno deciso di concedere una ultima inderogabile proroga convocando il consiglio comunale monotematico sulla sanità per il giorno 22 Giugno, concedendo dunque a Bezzini e Casani più di un mese di tempo per organizzare le loro agende e per poter garantire la loro presenza”, hanno spiegato dall’Udc-Civici-Popolari-Liberali.

“Riteniamo che ogni amministratore abbia il dovere, qualora chiamato, di confrontarsi con i cittadini e di rispondere alle loro domande; l'assessore regionale Bezzini fino ad oggi ha eluso qualunque richiesta di confronto pervenuta, non degnandosi neanche di rispondere, mentre invece è stato molto solerte a rispondere alle chiamate di altre Amministrazioni (Cecina, Portoferraio, Follonica, ecc).
Temiamo che questo comportamento sia espressione della visione che la Regione, ovvero il Partito Democratico, hanno del nostro territorio, e cioè che questo sia destinato a diventare discarica della Toscana e di tutta Italia, negandogli il diritto di avere un diverso sviluppo sociale ed economico nonché di salute. Invitiamo pertanto l'assessore regionale alla sanità Bezzini e la direttrice  della Asl Casani a rispettare l'invito pervenuto per il 22 Giugno dimostrando finalmente di rispettare i cittadini di Piombino”.

“Se non lo facessero - hanno concluso - se ne dovranno assumere le responsabilità politiche, responsabilità che i cittadini di Piombino, che hanno aperto finalmente gli occhi, sapranno giustamente giudicare”.