"Riteniamo prezioso far conoscere anche a Piombino la specificità e la forza espressa dai lavoratori del porto di Livorno e dalla cittadinanza solidale in oltre un mese di lotta, convinti che anche il porto di Piombino debba cominciare a essere interdetto alla movimentazione di esplosivi e di mezzi militari. I ripetuti presidi da parte del gruppo delle Donne in nero fin dal mese di Agosto, e da ultimo l’ingresso in porto di un corteo di oltre mille persone lo scorso 3 Ottobre, in concomitanza con le attività di carico della nave Severine, rappresentano un chiaro invito che la cittadinanza di Piombino sta rivolgendo a tutte le realtà che operano in ambito portuale: nessuno presti più le proprie braccia al traffico di armi".
Parole dell'Unione sindacale di base che con una nota vuole riaccendere i riflettore sulle questioni legate alla movimentazione di armi nei porti, compreso quello di Piombino. Per questo ha promosso una iniziativa per martedì 21 Ottobre alle ore 17 al Centro Giovani di Piombino per discutere con i militanti di USB e del Gruppo Autonomo Portuali di Livorno.