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Contro il Castelfiorentino ci giocavamo la Serie D

​Erano i tempi che contro il Castelfiorentino ci giocavamo la Serie D. Il commento di Gordiano Lupi dopo la partita di domenica al Magona

Foto tratta da Almanacco Nerazzurro di Giovanni Gualersi

Corre la stagione calcistica 1962-63, campionato di Prima Categoria, il Piombino fresco retrocesso dalla serie D cambia Presidente, passa al timone della società Cino Bruci che prende come allenatore Gustavo Fiorini. Nel consiglio direttivo (era Unione Sportiva, quindi c’era un consiglio direttivo) nomi ormai storici come Terzi, Miele, Stefanini, Federighi e il grande Bruno Mochi, senza tacere di Capanna, responsabile delle giovanili. Non esiste la Promozione, tanto meno l’Eccellenza, il primo campionato dilettanti è la Prima Categoria, suddiviso in due gironi; per tornare in Quarta Serie non basta vincere il proprio raggruppamento, serve una finale. Il campionato richiede esperienza e forza fisica, meno giocate di fioretto ma tanta volontà e attaccamento alla maglia, quindi la società si affida a una squadra composta da giocatori locali. Tornano a casa Reami e Panicucci che si mettono alla guida di un manipolo di calciatori per tentare la risalita tra i semiprofessionisti. È davvero un grande Piombino quello che totalizza 48 punti - uno in più del Cascina, frutto di 20 vittorie 8 pareggi e 2 sconfitte, ma per avere accesso al campionato superiore se la deve vedere in finale contro il Castelfiorentino. In quel Piombino militano: Guarguaglini, Nardi, Topi, Tacchi, Minichino, Lancioni, Giuliano Cioni, Batistini, Pieruzzini, Panicucci, Reami, Pierozzi, Semplici, Borda, Profeti, Bocchigli, Del Sarto. Romano Profeti è il bomber con 13 reti in 23 partite, ma fa meglio di lui Emilio Panicucci che mette a segno 15 gol in 27 incontri. Cinquantotto gol fatti e 14 subiti, è un Piombino che dà spettacolo, una squadra che esalta il pubblico, se pensiamo che chiudono a 7 gol anche Batistini, Borda, Pierozzi e Pieruzzini. Averli adesso certi attaccanti! L’avversario più difficile sono i terreni di dimensioni ridotte, spesso sterrati, gli ambienti caldi e non facili da gestire, al punto che il Piombino perde in trasferta a Castiglioncello, ma sarà la sola sconfitta della stagione insieme a quella di San Miniato. Il duello con il Cascina è acceso fino alla fine, gli scontri diretti terminano in parità (entrambi 0-0), ma un punto in più consente ai nerazzurri di incontrare il Castelfiorentino (vincitore del girone B) per la vittoria del titolo regionale e soprattutto per un posto in serie D. Il regolamento prevede una doppia finale. Il Piombino espugna Castelfiorentino (1-0, gol di Pieruzzini), tutto sembra facile, ma nel ritorno gli empolesi vincono al Magona (2-5), al termine di una gara rocambolesca con un Piombino deconcentrato. Mattatore un certo Coppini che segna due reti, salta di testa, corre, tira, passa, è un vero ariete, dicono le cronache del tempo. Si deve disputare una nuova partita, questa volta decisiva, in campo neutro, all’Arena Garibaldi di Pisa. Il 30 giugno 1963 Piombino e Castelfiorentino scendono in campo per la terza volta e sono i nerazzurri a prevalere con un netto 2 a 0, doppietta di Profeti, ma il gol del raddoppio arriva a quattro minuti dal termine. Il purgatorio della serie minore dura soltanto un anno, non come in tempi moderni che al purgatorio siamo abituati, quindi il Piombino torna a calcare i campi che sono congeniali al suo blasone.

Qui il commento della partita di domenica al Magona.