Politica

"L'accoglienza va fatta bene non a casaccio"

Rifondazione sulla Diadema: "Adesso il sindaco si indigna perché i servizi sanitari territoriali si dovranno fare carico dei 300 tamponi?"

Fabrizio Callaioli (consigliere di Rifondazione Comunista)

Le operazioni legate alla Costa Diadema preoccupano Rifondazione Comunista.

"Ma come, il sindaco che aveva assicurato il trasferimento di 700 lavoratori della Diadema entro il 3 Aprile, che aveva assicurato che l'Usmaf (servizio sanitario marittimo, ndr) avrebbe gestito tutta l'emergenza sulla nave con dispiegamento di forze, ospedali gonfiabili e quant'altro, adesso si indigna perché i servizi sanitari territoriali si dovranno fare carico dei 300 tamponi per i positivi al test sierologico proprio quando la Regione segnala una carenza di reagenti e teme che questo comprometterà l'attività di medici e infermieri, e aggiunge che sarebbe meglio di tutto si facesse carico la Costa". 

Interrogativo quello di Rifondazione Comunista che sottolinea come da subito avevano rilevato che "ci sarebbero potuti essere questi problemi chiedendo se fosse stata valutata la sostenibilità dei servizi territoriali dell'eventuale gestione di casi sulla nave, se fosse stata valutata la possibilità di approdo in porti più vicini a grandi ospedali Covid tipo Livorno, al quale, si è poi saputo, neanche è stato chiesto, se fosse stata coinvolta la Costa che ha tutta la responsabilità di aver lasciato a girovagare in mare i suoi lavoratori. Allora no, noi eravamo quelli cattivi che non volevano accogliere".

"E invece avevamo ragione, - hanno commentato - perché la politica non è romantica e l'accoglienza, e noi lo sappiamo, va fatta bene e non a casaccio. E ora, siccome quegli esseri umani sulla nave hanno diritto come tutti quanti noi ad essere curati, il sindaco invece di temere e di suggerire, si muova, perché la responsabilità di garantire la tutela della salute dei lavoratori della Costa Diadema senza gravare sui servizi sanitari in modo tale da farli scoppiare è solo sua".