L'aumento dei costi dell'energia possono cambiare i piani per lo stabilimento siderurgico di Piombino? E' l'interrogativo che pone l'Unione sindacale di base alla notizia apparsa sulla stampa nazione che riporta la situazione delle "acciaierie del nord Italia che si stanno fermando per l'alto costo dell'energia elettrica con + 40% da Ottobre e prezzi dell'acciaio sul mercato aumentano del 300%".
"Di fronte a questo scenario, - ha evidenziato l'Unione Sindacale di Base - vorremmo chiedere ai vari soggetti, sia politici che istituzionali, che hanno da sempre sponsorizzato la costruzione di forni elettrici per l’acciaieria di Piombino, se la loro opinione è cambiata o se ancora si pensa di prendere in giro i lavoratori e la città di Piombino".
"La verità è che non esiste e forse non è mai esistita la volontà di investire un centesimo nello stabilimento di Piombino. Questo al di là dei progetti da mettere in campo. - hanno commentato - La verità è che senza un tavolo permanente sulla siderurgia italiano, che permetterebbe un intervento diretto dello Stato sul prezzo dell'energia ma anche una strategia unica per abbattere la concorrenza straniera puntando sulle società di Stato, sarà difficile intravedere un futuro per tutta la siderurgia Italiana e per il nostro stabilimento Toscano".