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Covid e attività essenziali, interviene il sindaco

Il sindaco di Piombino scrive al Prefetto e chiede di interpretare restrittivamente i Dpcm sulle attività essenziali

Foto di archivio

"Confidiamo che il Prefetto interpreti in maniera restrittiva i decreti presidenziali", arriva dal Comune di Piombino la lettera rivolta al Prefetto di Livorno circa la valutazione dei criteri richiesti per la prosecuzione delle attività delle fabbriche presenti nel territorio.

"Le ulteriori misure restrittive disposte dal decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dello scorso 22 marzo prevedono, tra l'altro, la sospensione di ogni attività produttiva industriale commerciale, salvo quelle ritenute indispensabili. - ha ricordato il sindaco Francesco Ferrari - La mia Amministrazione ha ritenuto opportuno scrivere al Prefetto di Livorno, pur nella consapevolezza che la decisione su quali imprese possono proseguire il proprio lavoro non sono certo competenza dei Comuni". 

"Quello che ci preme - ha spiegato - è sensibilizzare la Prefettura nella decisione e nella valutazione dei criteri richiesti per la prosecuzione delle attività delle fabbriche presenti nel nostro territorio, con le connesse criticità del rispetto di quelle norme necessarie per la sicurezza e la salute dei lavoratori, delle loro famiglie e, conseguentemente, di tutta la nostra comunità. Voglio ricordare che anche tra gli operai delle nostre industrie si sono già registrati casi positivi al Covid 19".

Da giorni i rappresentanti sindacali hanno chiesto lo stop delle fabbriche. Se per Liberty Magona è stato immediatamente raggiunto l'accordo di sospensione dell'attività fino al 3 Aprile così non è stato per Jsw e Piombino Logistics. La più grande fabbriche di Piombino sta continuando a lavorare con massimo 30 operai attivi a turno, mentre continua a lavorare la Piombino Logistics. I sindacati proprio per quest'ultima hanno sollevato dei quesiti rivolti al prefetto e chiesto un incontro urgente (leggi qui sotto gli articoli collegati).