Attualità

Creo chiede la Via per l'impianto di Colmata

Si tratta del primo impianto in Toscana e consiste nel trattamento in loco del ciclo dei rifiuti organici da trasformare in materie prime equivalenti

Il rendering dell'impianto Creo

Tra i progetti presentanti per l'area produttiva di Colmata (Apea) c'è anche quello di Creo srl che prevede la realizzazione di un impianto di carbonizzazione idrotermale per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti organici a Piombino.

In questi giorni la società ha presenta l'istanza alla Regione Toscana per l'avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale. Una decisione volontaria presa dall'azienda, dal momento che date le dimensioni e la tipologia del progetto poteva non essere soggetta a Via. Ma l'amministratore unico dell'azienda, Luca Gelli, ha deciso di approfondire anticipando le possibili richieste di istituzioni e cittadini.

"È stato un lavoro imponente ma necessario. - ha detto Luca Gelli in  un comunicar aziendale - Siamo consapevoli che la tecnologia che andiamo a proporre per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti organici è fra le migliori attualmente esistenti. Il materiale prodotto riguarda lo studio di impatto ambientale, il progetto definitivo dell'impianto e una sintesi non tecnica e dimostrerà che l'impianto non ha alcuna ricaduta negativa sull'ambiente e sulla salute umana".

Complessivamente, il progetto  prevede la realizzione di un impianto di recupero di rifiuti organici derivanti esclusivamente dall'umido della raccolta differenziata, potature, sfalci e altre matrici vegetali, utilizzando la tecnologia della carbonizzazione idrotermale (Htc), brevettata in Spagna e sviluppata in Italia da Ingelia Italia, e prevede una capacità annua di 60mila tonnellate di rifiuti. Questo permetterà di consolidare l'obiettivo della chiusura in loco del ciclo dei rifiuti organici attraverso la loro trasformazione, con solo otto ore di processo, in lignite rinnovabile (hydrochar) e compound di macronutrienti ed elementi con caratteristiche di fertilizzanti, da utilizzarsi come materie prime equivalenti in applicazioni per l'industria, per l'agricoltura e in sostituzione del pellet da legna.