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Crisi idrica, misure speciali per la Val di Cornia

Stimati 150 milioni di danni per agricoltura e allevamento in Toscana. L'assessora regionale Fratoni annuncia il primo stralcio del piano di emergenza

Foto di repertorio

Il 2017 è un anno nero per il deficit di pioggia. E proprio la crisi idrica, e la conseguenza emergenza toscana aggravata dalle alte temperature, è stata al centro di un intervento dell'assessora regionale all'Ambiente Federica Fratoni durante il consiglio comunale. 

Per quanto riguarda la situazione idro-potabile, la siccità ha determinato alcune criticità soprattutto nella zona costiera che, se l’assenza di piogge perdurasse, potrebbero estendersi anche ad altre zone della regione. Le misure adottate, ha spiegato Fratoni, riguardano il contenimento delle perdite e in alcuni casi l’utilizzo di autobotti. Per far fronte alla situazione, il 6 luglio è stato approvato il primo stralcio del piano di emergenza della crisi idrica 2017, per alimentare l’acquedotto irriguo attraverso laghetti in Val di Cornia, dove si registra una delle crisi più gravi. Il 26 giugno, inoltre sono stati stanziati 100 mila euro per la realizzazione di una derivazione di acque reflue da usare per l’irrigazione in quella zona.

“E’ necessario - ha concluso Fratoni - procedere quanto prima alla realizzazione di interventi la cui attuazione potrebbe avvenire in tempi ridotti ove presenti alcune deroghe alla normativa; inoltre si rende necessario confermare la richiesta di stato di emergenza nazionale, che potrà garantire risorse e deroghe per la tempestiva attuazione di interventi straordinari e strategici”.