Politica

Crollo in cantiere, "non chiamatele morti bianche"

Rifondazione Comunista: "Che significa bianche? E' un'espressione deviante. Serve solo a distrarre l'attenzione dal vero problema: il profitto"

"Non può venir giù una trave di cemento armato di recentissima costruzione. Non può essere un errore del destino cinico e baro e nemmeno un errore del personale in servizio. È legittimo aspettare l'esito delle indagini, ma è difficile non pensare che l'errore sia nella costruzione, quando si risparmia sul cemento o sul tondino di ferro o sulle modalità di costruzione; di sicuro una cosa del genere non può cadere per caso". 

Così il circolo e gruppo consiliare Partito Rifondazione Comunista Piombino hanno commentato il tragico crollo nel cantiere per la costruzione di un supermercato a Firenze.

"Poi si viene subito a sapere che i subappalti erano all'ennesimo livello, e ogni subappalto prevede un ribasso di spesa. Poi si viene a sapere che i lavoratori erano assunti con un contratto collettivo di categoria diversa dagli edili per risparmiare, e che forse qualcuno era anche in nero. Quindi il problema è il profitto, e non il destino cinico e baro. E continuerà ad essere così, fin quando non si farà chiarezza su questo problema e non si affronterà con un approccio profondamente ideologico, perché se è un problema economico, allora è ideologico. - hanno proseguito - Non basta chiedere leggi più severe. Quel che serve è la volontà politica di attaccare i colpevoli e la loro idea del profitto prima di tutto. Finché si continuerà a far credere che gli imprenditori e le grandi società siano le vittime e i lavoratori siano un costo, non si risolverà niente e non funzionerà la giustizia. La giustizia risente del clima politico di un paese, e funzionerà bene solo quando gli Italiani avranno capito dov'è la radice del problema".