I gruppi consiliari Piombino Domani e Partito Democratico hanno presentato pertanto in forma congiunta un’interpellanza per il consiglio comunale del 23 aprile, per chiedere quale sarà l’organizzazione funzionale degli spazi nell’edificio storico di piazza Manzoni, quale la consistenza effettiva del patrimonio bibliografico che verrà effettivamente collocato nella struttura storica dell’ex convento di piazza Manzoni e quanti libri rimarranno ancora presso la sede di piazza Appiani; se, nella realizzazione definitiva dell’opera, si intenda mantenere l’idea di collegamento tra via Leonardo da Vinci e piazza Manzoni come nel progetto originario; cosa si intenda fare dell’edificio di piazza Appiani una volta che questo edificio verrà liberato almeno parzialmente, dopo il completamento del 1° e 2° lotto dell’opera; quali sono le previsioni di ricollocazione e valorizzazione dell’importante archivio industriale delle Acciaierie di Piombino, un patrimonio documentario che potrebbe connotare la nostra città e il nostro territorio anche dal punto di vista scientifico e culturale per le opportunità di ricerca e di studio che contiene, e che al momento giace dimenticato nei locali concessi in comodato d’uso temporaneo dall’azienda Sol dopo il grande sforzo fatto dall’amministrazione precedente insieme alla Soprintendenza Archivistica per la Toscana per salvarlo dalla situazione di degrado in cui versava.
L'interpellanza arriva a seguito del progetto per gli arredi del Polo culturale di piazza Manzoni, ora Officina culturale falesiana, che potrebbe essere completato per la seconda metà del 2026, almeno per quanto riguarda la parte storica dell’ex convento (1° e 2° lotto). In sospeso il 3° lotto, le ex officine, che saranno destinate in prevalenza a magazzino della biblioteca.
"Quando aprirà i battenti quindi l’Officina falesiana potrà ospitare pertanto solo una parte del patrimonio bibliografico, mentre il restante resterà depositato nella sede attuale di piazza Appiani, dal momento che le ex officine non saranno ancora realizzate. - hanno commentato le minoranze in consiglio - Vale la pena ricordare che i lavori all’ex convento di piazza Manzoni sono stati fermi per tutta la prima consiliatura Ferrari, ripresi poi solo nel 2024 praticamente durante la campagna elettorale. Proprio per la mancanza di iniziativa di questa amministrazione, in quegli anni il completamento del progetto polo culturale fu oggetto, oltre che di iniziative istituzionali in consiglio comunale presentate dall’opposizione, di una raccolta di firme da parte della cittadinanza promossa dall’associazione Amici della biblioteca che ebbe un notevole successo. Dal 2019 fino almeno al 2023, l’amministrazione comunale ha pertanto lasciato passare degli anni senza prendere una decisione sul futuro di questa struttura. Si tratta di un progetto che sta a cuore della collettività, essendo nato non solo con l’intento di realizzare una nuova biblioteca intesa come piazza del sapere e centro culturale, ma anche come ripensamento dal punto di vista urbanistico di questa parte di città, riconnettendo la sua parte Est con la parte Ovest e mettendo in collegamento la città contemporanea con quella antica attraverso l’apertura del varco sulle mura in coincidenza con il giardino pensile di via Leonardo da Vinci. Anche per questo originariamente nelle ex Officine era stata prevista la possibilità di realizzare un Centro di documentazione sulla storia della siderurgia, oggi definitivamente tramontata".
D'altro canto Fratelli d'Italia per Officina Culturale Falesiana vanta "un cambio di passo netto ed inequivocabile rispetto ad un progetto che il Pd presentò nel lontano 2005, rimasto nelle sabbie mobili per ben 14 anni ma che finalmente, non senza soddisfazione, l'attuale maggioranza di cui facciamo parte traghetterà al traguardo finale dimostrando concretezza e visione".
"È stato approvato l’ultimo atto progettuale per la conclusione dei lavori dell’edificio storico dell’Officina culturale Falesiana. - hanno commentato da Fratelli d'Italia - Dopo un lavoro curato dall’Architetto Muscogiuri, l'amministrazione ha varato anche il progetto per gli arredi del futuro polo, destinato ad ospitare la biblioteca e ad essere il motore della vita culturale cittadina. Nel 2019 quando l'amministrazione Ferrari si è insediata, il polo culturale era un cantiere abbandonato e lasciato a metà. Non c’era neppure un euro stanziato e, quel che è peggio, mancavano anche i progetti per ultimarlo, come quelli per l’impiantistica, affidati con risorse dell'ente comunale allo studio Leonardo e per gli arredi affidando l’incarico allo studio dell'architetto Muscogiuri. Così come è stato, dal sindaco Ferrari, affidato e finanziato l’incarico per la demolizione delle ex officine e per la progettazione del terzo lotto. Infine è stato ottenuto un finanziamento di 1 milione e 800mila euro che la Regione ha assegnato al nostro Comune attraverso un bando nazionale del 2021, Ministero per la coesione sociale e per il sud, a cui il Comune ha partecipato e vinto".
Il 23 Aprile se ne parlerà in Consiglio.