Attualità

Dal Comune il punto sull'ex chiesa duecentesca

Per gli interventi su Sant'Antimo sopra i Canali sarà necessario il parere della Soprintendenza. Maestrini e Pellegrini rispondono a Callaioli

In merito alla vendita della chiesa duecentesca di Sant'Antimo sopra i Canali, l'assessora all'urbanistica Carla Maestrini e l'assessora alla cultura Paola Pellegrini rispondono all'interpellanza presentata dal capogruppo di Rifondazione comunista Fabrizio Callaioli con la quale si chiedevano delucidazioni sulla vendita e se vi erano dei vincoli architettonici nel rispetto della struttura (leggi l'articolo correlato).

“Gli interventi sull'immobile – ha specificato l'assessore Carla Maestrini nella sua replica – sono stati disciplinati dal Piano di recupero approvato con delibera di consiglio comunale nel 2001. Un piano sul quale non furono presentate osservazioni all'epoca e sul quale la Soprintendenza archeologica e quella per i Beni Artistici per il paesaggio e il patrimonio si espresse favorevolmente. Il Regolamento urbanistico vigente, approvato nel 2014, ha confermato le destinazioni funzionali del Piano di recupero in questione, nel frattempo decaduto”.

Questi strumenti urbanistici dunque stabiliscono che la chiesa di Sant'Antimo sopra i Canali possa essere destinata a una delle seguenti funzioni: edificio per il culto, biblioteca, sala conferenze-auditorium, galleria d'arte, centro culturale polivalente, sede bancaria di rappresentanza, uffici professionali, scuola di danza e ginnica, centro fitness, libreria, centro medico, farmacia, erboristeria, bar e ristorazione, antiquariato, sede di associazioni, centro informatico, centro di supporto ad attività marittime e portuali, show rooms e attività di interesse pubblico e collettivo escludendo pertanto la funzione residenziale. Allo stesso tempo si stabilisce che il corpo di fabbrica addossato alla chiesa, il cosiddetto “matroneo” possa essere destinato a funzione residenziale, direzionale, turistica.

"In ogni caso – ha aggiunto Maestrini – la presentazione di eventuali richieste di intervento dal punto di vista edilizio per la riconversione funzionale della chiesa o del matroneo è comunque condizionata all'acquisizione di una autorizzazione specifica da parte della Soprintendenza ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, trattandosi di un complesso edilizio soggetto a tutela”.

Con rammarico l'assessora Paola Pellegrini ha ricordato come il Comune non sia riuscito a raggiungere la cifra per l'acquisizione della chiesa. "Nel caso in cui comunque la vendita andasse a buon fine, non risulta infatti essere stata ancora conclusa, cercheremo di capire le possibilità di collaborazione con la nuova proprietà per l'utilizzo a fini culturali di questo bene storico”.