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Discarica e referendum, annunciato il ricorso

Il Comitato: "Abbiamo letto bene? I suoi rifiuti? Turismo? Con questo odore a ridosso delle spiagge bandiera blu e del progettato porto turistico?"

"Restiamo sbigottiti di fronte all'insistenza con la quale il Partito Democratico continua a parlare di ciò che non esiste, innalzando cortine di fumo nel tentativo di nascondere fatti che ormai sono sotto gli occhi di tutti", non usa mezzi termiti il Comitato Salute Pubblica rispondendo ai contenuti della nota dell'Unione comunale Pd.

"Mentre in questi giorni tutta la città boccheggia sotto i pungenti miasmi provenienti dalla discarica nel comunicato dell'Unione Comunale del Pd Piombino leggiamo, non senza una punta di divertito sconcerto, che Rimateria sarebbe nientemeno che un impianto 'a supporto di quella diversificazione economica tanto citata da molti' e che 'una città che vuole guardare al turismo e alla presenza di impianti industriali meno inquinanti non può porsi il problema di come gestire i suoi rifiuti'. Abbiamo letto bene? I suoi rifiuti? Turismo? Con questo odore? Con una piramide di rifiuti a ridosso delle spiagge bandiera blu e del progettato porto turistico distante circa 500 metri dalla nuova discarica? Con i progetti della Wecologistc e con la Creo? Con tutti i nuovi impianti di trattamento rifiuti che vogliono insediarsi ultimamente a Piombino? Forse questi politici non hanno capito che la gente ha ben chiaro ormai che non è dei suoi rifiuti che Piombino vuole occuparsi. Il nuovo piano industriale di Rimateria riguarda proprio l'importazione di enormi quantitativi di rifiuti speciali da tutta Italia". 

Insomma se di nostri rifiuti bisogna parlare, il Comitato ricorda che quelli urbani vanno a Grosseto raccolti da Sei Toscana e quelli industriali, legati alle precedenti produzioni, giacciono in discariche abusive. "Quand’anche fosse dato inizio agli smantellamenti poi, Rimateria non è autorizzata a trattare amianto e rifiuti pericolosi", hanno commentato.

Il Comitato intanto si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Sul rinvio della vendita delle quote azionarie, resta il sospetto "che tale rinvio magnanimamente concesso non sarebbe probabilmente nemmeno stato preso in considerazione se non fosse stato necessario alla luce degli ultimi sviluppi della vicenda Finworld: al momento non c'è un fideiussore e finché non ne viene trovato un altro la cessione delle quote è molto difficile".

Intanto il Comitato ha annunciato il ricorso contro la bocciatura dei referendum. "I nostri avvocati ci stanno lavorando", hanno concluso ribadendo la richiesta di un referendum e dei carotaggi fatti da un ente terzo.