Politica

Discarica, dito puntato in vista dei licenziamenti

Coordinamento comunale e Federazione Pd: "Chiederemo conto a tutti i livelli istituzionali delle scelte fallimentari di questa amministrazione"

La discarica di Piombino

La curatrice fallimentare non ha potuto garantire l'esercizio provvisorio per la società Rimateria che gestiva la discarica di Piombino e quindi si procederà al licenziamento collettivo dei lavoratori. 

"La vicenda sembra arrivata all'epilogo che speravamo si potesse evitare. - hanno commentato dal Coordinamento Pd e dalla Federazione Pd - Solo successivamente sarà valutato quanti dipendenti e con quali modalità potranno essere reintegrati per garantire temporaneamente il presidio ambientale. Un fallimento su tutti i fronti di questa amministrazione, - hanno sottolineato - che, ostinatamente, ha percorso la strada dell'ostracismo nei confronti di questa azienda impedendone qualsiasi ipotesi di sviluppo, anche alternativa rispetto al passato".

"Niente, serviva lo scalpo. Rimateria doveva fallire. Nessuno ci avrebbe rimesso niente, aveva dichiarato il sindaco Ferrari. Alla luce di quanto sta accadendo non sembra andata proprio così. - hanno commentato - Ci hanno rimesso i dipendenti, privati del loro posto di lavoro e conseguentemente le loro famiglie. Ci ha rimesso la città che ha perso un’altra azienda in un territorio che vive da anni ormai un progressivo arretramento delle opportunità di lavoro. E cosa ne sarà del ricorso di milioni di euro da parte di uno dei soci di Rimateria contro il Comune di Piombino? Lo scoprirà probabilmente la prossima amministrazione e se ne accorgeranno i cittadini. Infine ci rimetterà l'ambiente. Con quale strumento si avvieranno le bonifiche di quelle aree e con quali risorse, ora che Rimateria è fallita? A nulla serve, come ormai costume di questa amministrazione, spostare sempre il problema in casa d’altri. La Regione, secondo il sindaco, dovrebbe subentrare a Rimateria. Una strategia comunicativa che per questa amministrazione vale su ogni questione. Tocca sempre ad altri, mai al Comune".

"L'unica prospettiva che si vede all’orizzonte è l'interesse di un privato, per altro già incontrato dal sindaco con Pellati, presidente che ha portato Rimateria al fallimento, che dovrà presentare un piano industriale e che non potrà che essere lo stesso presentato del 2019, bocciato da questa Amministrazione. - hanno aggiunto - L’unico piano sostenibile che avrebbe consentito a Rimateria di lavorare in attesa di orientare un nuovo sviluppo verso le bonifiche, gli smantellamenti e, si spera, le scorie da lavorazione di acciaio. Se non ci saranno alternative, si passerà quindi da un’azienda controllata dal pubblico ad un’azienda che farà le stesse cose ma che sarà interamente privata, davvero un bel cambio di passo".

A questo punto, il Partito Democratico, rinnovando la piena solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie, "chiederà conto a tutti i livelli istituzionali delle scelte fallimentari di questa amministrazione e si batterà affinché esista a Piombino un’azienda pubblica che possa operare per le bonifiche e per il riuso delle scorie di acciaio".