Politica

Rimateria, per Lavoro & Ambiente così non va

Lavoro & Ambiente sulla questione discarica: “Come può un’azienda privata basare il proprio piano industriale su dati immaginifici?”

La questione della discarica per la lista civica Lavoro & Ambiente è tutt’altro che risolta. "Una cosa è certa: - hanno esordito in una nota - il Nurv ha concesso la Via al progetto presentato da RiMateria esprimendo pronuncia positiva di compatibilità ambientale. Questo è il dato da cui partire. Certo, pone alcune prescrizioni mitigatorie in merito all’impatto odorigeno e alle distanze dai centri abitati, ma a nostro parere, si presentano due problemi: uno, che ciò che si viene configurando è un nuovo progetto industriale, diverso da quello presentato e pertanto da sottoporre a nuovo iter valutativo e in secondo luogo, che in realtà le prescrizioni imposte in sede di Via possono tranquillamente essere riviste e corrette nel procedimento autorizzativo (AIA); si legge infatti che la società 'ove le prescrizioni risultino inattuabili, potrà presentare istanza di modifica'”.

“La narrazione che si cerca di far passare - hanno aggiunto - è che finalmente le due nuove discariche che si andranno ad aggiungere all’attuale, saranno destinate alle bonifiche e agli scarti della produzione siderurgica. Non è proprio così. Basta leggere con attenzione: i volumi delle due nuove discariche potranno ricevere solo rifiuti da smaltimento dei cumuli e da attività siderurgica, ma di quale attività siderurgica, se i moderni forni elettrici producono scarti minimi? E soprattutto, chi potrà imporre ad un privato la provenienza del conferimento in una discarica anch’essa privata? Entrambi i soggetti (Navarra e Unirecuperi) agiscono nel libero mercato e non potranno essere oggetto di imposizioni. Inoltre esiste uno scarto enorme tra i volumi minimi che risulteranno dalla rimozione dei cumuli e i milioni di metri cubi previsti per le due nuove discariche“.

”Come condizione preliminare all’avvio delle due nuove discariche è prevista la copertura definitiva del cono rovescio e dell’attuale discarica che continua a non essere a norma, nonostante abbia ricevuto più di una diffida e che la stessa giunta regionale abbia dovuto sospendere la ratifica del parere tecnico perché RiMateria non aveva ancora ottemperato all’ultima diffida. - si prosegue - Sarebbero tanti gli interrogativi, ma uno su tutti: come può un’azienda privata basare il proprio piano industriale su dati immaginifici, quali bonifiche e ripresa siderurgica ancora di là da venire? Un’ultima considerazione: se non ci fosse stata la forte mobilitazione del territorio e non ci fosse stato il cambio di amministrazione, la Via sarebbe stata concessa già da tempo e senza queste limitazioni”.