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"Difendono una situazione di illegittimità"

Il Comitato Salute Pubblica ha commentato le dichiarazioni dei sindaci della Valdicornia: "Una difesa d'ufficio non richiesta"

Il Comitato Salute Pubblica non condivide la posizione dei sindaci di San Vincenzo, Campiglia Marittima, Sassetta e Castagneto Carducci in merito alla discarica Rimateria.

"La posizione espressa dai sindaci della Val di Cornia è una difesa d'ufficio, non richiesta, che non fa che ammettere le responsabilità che essi stessi si sono assunti per anni, avvallando, ci auguriamo per inconsapevolezza, una situazione il cui protrarsi è stato ritenuto dalla stessa amministrazione regionale tale da non rendere accoglibile l’istanza di Aia presentata da Rimateria. - hanno commentato - Del resto non sarebbe la prima volta che gli stessi sindaci prendono una posizione a favore del protrarsi dell’attività di Rimateria, senza nessun riguardo per una città come Piombino, che vede invece penalizzata la vita dei suoi cittadini. Come dire la solidarietà non è mai stata il loro forte".

"Ma ora, senza alcuna obiettività ed oltretutto, senza avere letto il verbale della Conferenza dei servizi che non è ancora stato pubblicato, questi rappresentanti delle istituzioni finiscono per difendere una situazione di illegittimità e di inosservanza delle prescrizioni imposte dalla Regione Toscana, che potrebbe, oltre a giustificare l’inaccoglibilità della istanza di Aia, paventare anche una sospensione dell’attività dell’azienda stessa. - hanno spiegato - Solo quando potremo leggere finalmente il verbale della Conferenza dei servizi, saranno più chiari gli scenari che si prospettano all’orizzonte. Uno tra i possibili potrebbe essere quello che il Tribunale fallimentare non conceda il concordato o che sia l’azienda a ritirarlo, decidendo i soci privati di autofinanziarsi. Il Comitato chiederà comunque che vengano fatti i carotaggi che ricordiamo il Tribunale fallimentare aveva bloccato per via del concordato stesso".

"Incolpevoli sono i lavoratori di Rimateria (al momento in stato di agitazione, ndr), - hanno concluso - vittime al pari della cittadinanza di una gestione scellerata ed oggi strumentalizzata da alcune forze politiche, da coloro che hanno la responsabilità della gestione della società e dai privati ai quali interessa solo il profitto".