Politica

Cresceremo figli della diversificazione economica

Per Spirito Libero bisogna andare oltre la vecchia concezione della città-fabbrica e non si può passare questa legislatura nell'attesa di Rebrab

Molti stanno dicendo la loro sulla situazione socio-economica di Piombino, certamente non ultimi i giovani piombinesi. E se i giovani se ne andranno via da Piombino, si porteranno via futuro, idee e aspirazioni, mentre la città perderà anche la capacità di modernizzazione attraverso il loro contributo. Così il coordinamento di Spirito Libero è intervenuto nel nuovo dialogo che sta interessando la comunità rimettendo al centro di ogni dialogo proprio i giovani piombinesi.

"Produrre acciaio è importante, ma ancor più lo è carpire cose nuove, formare su nuovi mestieri. Per questo la diversificazione non è solo una bella parola, ma un’esigenza indispensabile su cui purtroppo arriviamo tardi. Diversificare però non vuol dire solo aprire ad altri settori produttivi, ma anche valorizzare la capacità di attrarre di Piombino e per questo occorrono investimenti concreti in grandi opere per migliorare la città, completando il centro urbano e facendo sì che anche le periferie vedano risolte alcune gravi criticità". 

Per il coordinamento bisogna andare oltre la vecchia concezione di città-fabbrica. "Dobbiamo ripensare anche visivamente la nostra città per portarla in un futuro che non potrà più essere quello che abbiamo finora vissuto e per questo si investa e si ricerchi la collaborazione con i privati per la gestione di spazi, servizi, opere pubbliche, mettendola in rete con le frequenze esterne, attirando target diversi di visitatori e turisti. - e hanno concluso - Non si può passare questa legislatura nell’attesa di Rebrab, perché anche le varie cose buone fatte dalla Giunta Giuliani finiranno ovviamente in secondo piano se non riusciremo a diversificare sul serio e far si che qualche saracinesca riapra o che quei giovani possano anche andare via da Piombino, ma per scelta e non per obbligo".