Attualità

​Dolce vita

"​Dolce vita" in Tutto PIOMBINO di Gordiano Lupi

A Piombino non c’è mai stata una dolce vita ma abbiamo avuto i nostri vitelloni. Perdigiorno da Bar Cristallo o Nazionale che partivano per scorribande destinazione Versilia, più semplicemente Follonica e San Vincenzo, discoteca alla moda o night club di provincia non aveva importanza. 

A Piombino non avevamo via Veneto ma corso Italia. E quella sempre ci resta, anteprima di piazza Bovio, in faccia al nostro mare, balcone per isole lontane, decorata da tamerici e agavi spinose che partoriscono fiori immensi, arbusti alla conquista del cielo, nel dolce declivio di viale del Popolo. 

A Piombino avevamo il deserto d’estate e la noia d’inverno, tutto sommato era bello, siamo cresciuto così. Acciaio e speranza. Invidia per chi partiva alla conquista di tedesche e francesi, mete da Club Mediterrané, Castagneto e Capoliveri, luoghi irraggiungibili della mia infanzia. 

Sogni di fuga. Adesso tutto è cambiato, ma vorremmo che a non cambiare fosse il nostro mondo, per non distruggere ricordi. Se la dolce vita dovesse arrivare sarebbe in ritardo. Su tutto. Al massimo potrebbe essere una grande bellezza, abortita sul nascere di notti inutili. E io - come il mio protagonista di Calcio e acciaio, come Jeep Gambardella - non ho più voglia di perdere tempo a fare cose che non ho più voglia di fare.