Attualità

​Dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi…

Su #tuttoPIOMBINO di QUInews Valdicornia "Dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi…" di Gordiano Lupi. Foto di Riccardo Marchionni

Piombino (Foto di Riccardo Marchionni)

Piombino è una città di mare che pare dimenticarsi del suo mare, sconvolta da troppi pensieri, immersa in un panorama industriale che da sempre le appartiene. Il mare puoi scordare persino che esista, ricordare soltanto le ciminiere e la sirena della fabbrica che scandisce monotoni turni di lavoro. Adesso molto meno, ché tutto è fermo da tempo. Adesso che acciaio significa speranza non resta che attendere il futuro. Immersi nel nostro mare. Prigionieri di speranze e sogni.

Nella città vecchia il colore del mare è vita quotidiana, tra reti di pescatori e paranze nelle giornate estive che escono a caccia di prede sul far della sera. Il quartiere dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi/ ha già troppi impegni per scaldar la gente d’altri paraggi, canterebbe De Andrè. Trastevere, la chiamano i vecchi piombinesi, per noi soltanto Marina, quartiere che da bimbi chiamavamo Macerie, per via di un campetto di calcio improvvisato tra cumuli di detriti, simulacro di guerra perduta. Anima del borgo antico, paese tra le mura che scorre da una porta a mare distrutta e il Rivellino, intima essenza di Piombino. Fuori porta a terra, oltre la fortezza e il Torrione, soltanto campagna, tempi lontani che abbiamo visto soltanto nei libri di storia. Pensieri e sogni nello spazio di un istante dalle panchine di piazza Bovio, quando il ponente spazza via ricordi da isole lontane. In quel soffio vitale sentori di salmastro e tamerici come in un buon vino del passato, senza etichette di pregio ma sincero, mentre la violenza delle onde percuote le scogliere. Un pizzico di solitudine e tanto silenzio ti faranno sentire in cerca d’un approdo, stella cadente nel cielo infinito. Se anche piangerai, potranno essere soltanto lacrime d’amore.