Attualità

Economia del mare, un'occasione per la costa

Presentato il rapporto realizzato dal Centro studi della Camera di Commercio che presenta un settore dall'enorme potenzialità

Presentato nella sede di Piombino dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale il rapporto sull’economia del mare 2018 realizzato dal Centro studi della Camera di Commercio. Oltre al direttore del Centro studi Mauro Schiano, che ha illustrato i dati, presenti il presidente della Camera di Commercio Riccardo Breda e Stefano Corsini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale.

Parlare di blue economy vuol dire prendere in considerazione non solo le attività connesse alla pesca e all'estrazione delle risorse naturali dal mare, ma anche quelle legate alla cantieristica, il trasporto via mare, le attività di ricerca, le strutture ricettive e quelle legate allo sport e al divertimento.

La realtà blue analizzate sono quelle della provincia di Livorno e della provincia di Grosseto con 47 Comuni coinvolti, Elba compresa, di cui 23 costieri e 13.474 imprese che operano in tutta la Toscana di cui 4.044 nella provincia di Livorno e 2.233 in quella di Grosseto per un totale di 28.612 occupati.

Attualmente tra Collesalvetti e Capalbio si trova il 45,4 per cento delle imprese giovanili regionali blue. La provincia di Livorno raccoglie il 30,1 per cento del totale regionale rappresentando la provincia toscana con il maggior numero di giovani imprenditori, seguita nell'ordine da Lucca (19 per cento), Pisa (16 per cento) e Grosseto (15,3 per cento). Numeri che fanno registrare una lieve crescita numerica che interessa sia Livorno che Grosseto.

La Blue economy insomma rappresenta il volano dello sviluppo nelle realtà costiere. Stando al rapporto presentato l'economia del mare porta maggiore ricchezza stimando che per ogni euro prodotto direttamente dalle imprese blue se attiva un altro 1,8 in media per effetto delle relazioni esistenti con il resto dell'economia.

“Il settore ha raggiunto buoni risultati malgrado la crisi economica, dalla quale il resto delle imprese sta uscendo solo ora. Una volta di più questo dimostra come lo sviluppo legato non solo al sistema portuale, ma ad una rete di infrastrutture adeguata e solida, sia essenziale – è il commento del presidente Breda – ho cercato da tempo il confronto con gli imprenditori di Piombino proprio per affrontare questa e le molte altre tematiche collegate: per rendere efficiente un grande porto infatti serve una rete di collegamento all’altezza, e d’ora in poi la sinergia tra imprese ed amministrazioni pubbliche sarà ancora più importante per agganciare la ripresa economica”.

Il presidente Corsini ha invece sollecitato il tema delle infrastrutture. “Le imprese hanno bisogno di operare in un ambiente adeguato, con servizi e infrastrutture, indispensabili per la loro crescita. Il corridoio tirrenico in particolare è una necessità per tutto il Paese, ed è un tema che l’imprenditoria locale dovrebbe porre con forza al Governo. Anche io come il presidente Breda mi attendo collaborazione tra tutti noi per raggiungere risultati concreti”.

Piombino, in questa particolare fase che sta attraversando, potrebbe connettersi a questo tipo di sviluppo puntando sulla diversificazione. Ma dovranno essere le singole imprese a fare la loro parte.