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Emergenza casa, un grido d'aiuto da Piombino

Sfratti in aumento e la crisi non molla. Il Comune scrive alla Regione per conoscere le risorse che intende mettere a disposizione

A Piombino la tenuta sociale cammina sul filo di lana che si va sempre più assottigliando. 

“E' ormai noto che la situazione economica di Piombino si è notevolmente deteriorata per effetto della sovrapposizione della crisi economica con la chiusura delle acciaierie, che rappresentavano il sostentamento quasi esclusivo dell'economia locale – ha detto l'assessora alle Politiche sociale Margherita Di Giorgi – Gli effetti del licenziamento, prima dei lavoratori del terziario che non hanno goduto degli ammortizzatori sociali, poi dell'indotto e dopo dei dipendenti, hanno portato a un progressivo e velocissimo innalzarsi delle condizioni di povertà. Condizione che ha visto il venir meno del pagamento degli affitti".

Il caso eclatante è quello degli sfratti: mentre nel 2005 l'ufficio casa del comune aveva gestito un solo caso di sfratto, nel 2016 ne ha gestiti 86 per morosità incolpevole, causata cioè da una situazione di oggettiva difficoltà, e nel 2017 ad ottobre si è arrivati a quota 85.

A questo punto per il Comune è fondamentale conoscere l'entità delle risorse regionali destinate al caso piombinese. Per questo il sindaco Massimo Giualiani e l'assessora Margherita Di Giorgi hanno scritto una lettera all'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli per chiedere informazioni su tali risorse e su possibili strategie.

Nella lettera si rimarca la diminuzione costante delle risorse regionali e statali destinate a questo scopo e in parte anche l' inefficacia degli strumenti a disposizione. Il contributo affitti, ad esempio, erogabile solo annualmente a chi è in regola con il pagamento delle mensilità con un rimborso a fine anno, aiuta chi è riuscito a fronteggiare la situazione in qualche modo e non considera chi invece, con un aiuto preventivo, potrebbe fronteggiarla. 

Ad oggi le risorse che il Comune ha stanziato per la questione affitti è di 180mila, godendo anche dei 25mila euro messi a disposizione dalla Fondazione Livorno. Nei bandi degli ultimi tre anni con le risorse regionali, integrata con quelle comunali, è stato possibile fronteggiare solo le famiglie con ISE zero mentre nel 2017 si è assistito al calo delle domande perché con molta probabilità chi non ha mai ottenuto il beneficio perde fiducia nell'azione e nell'istituzione pubblica.

Il fattore crisi, oltre che sugli affitti, si ripercuote anche sulle casse comunale. Sindaco e assessora, infatti, fanno notare le situazioni di morosità nella ristorazione scolastica, nella riduzione delle iscrizioni ai servizi per l'infanzia, nell'assolvimento delle sanzioni, nell'incremento delle richieste di sostegno al reddito, per dirne alcuni.

Piombino, insomma, sta lanciando il suo nuovo grido d'allarme e chiede aiuto alla Regione.