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Aferpi, Rossi accetta la sfida

Ma per far sì che avvenga serviranno la riassunzione dei lavoratori in Aferpi, l'attuazione degli impegni per energia e 398, la copertura finanziaria

Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana

Per il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi la sfida piombinese è da non perdere.

“Ci sono buone ragioni per guardare al futuro in positivo. - ha detto il presidente durante il consiglio comunale durante la comunicazione relativa alla situazione Aferpi - Il ruolo attivo dello Stato, che ha mantenuto un atteggiamento attivo ed imparziale, è necessario. Chi lo contesta, vuol fare gli interessi di altri”. 

Il presidente ha ricordando come la Regione abbia attivato complessivamente circa 300 milioni, cui va aggiunta la cifra messa in campo dal Governo che oscilla tra 170 e 200 milioni. Durante il suo intervento ha poi ripercorso le tappe salienti della vicenda dal 2005 ad oggi con le sorti dell'azienda in mano al gruppo algerino Cevital.

Per la piena attuazione del piano industriale, come ha riferito il presidente, serviranno però che nei prossimi mesi si verifichino determinate condizioni come, per esempio, la riassunzione completa del personale ex Lucchini, l’attuazione degli impegni del Governo sul fronte energetico ed infrastrutturale, la copertura finanziaria del piano industriale tra capitale, linee di credito e finanziamenti bancari.

“Piombino – ha rilevato il presidente – non ha bisogno di un continuo ‘gioco dell’oca’, ma di interlocutori affidabili che lavorino sul campo e siano risoluti nel portare in porto gli impegni presi”. Secondo questa logica, il presidente ha ricordato che Cevital, attraverso Aferpi, è “formalmente proprietaria, e quindi può dirigere le attività su Piombino, da poco più di un anno”. Il “rilancio di un polo industriale di valenza nazionale”, in cui ai 2mila 160 lavoratori a regime di Aferpi ne sono impiegati altri mille e 100 e l’indotto fa raggiungere un totale di 4mila unità, è un’operazione “complessa che comporta sforzi di coordinamento pubblico-privato” ed una gestione dei tempi messa alla prova da “frequenti ostacoli operativi”.

Riguardo alla tempistica, il presidente Rossi ha sottolineato, che pur comprendendo le aspettative del territorio, "non si misura nel rispetto fiscale di una tabella di marcia, ma nella capacità di attuare una visione imprenditoriale". L’andamento complessivo del piano industriale per il rilancio della ex Lucchini, comunque, sarà al centro di un nuovo incontro generale al ministero dello Sviluppo economico il prossimo 26 settembre

Quanto al futuro polo agroalimentare e logistico, Rossi ha detto di aver chiesto a Rebrab di parlarne a gennaio, una volta incassata la realizzazione del previsto forno elettrico da 1 milione di tonnellate.