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Ex centrale Enel, come valorizzare il paesaggio

Dal Comitato per Campiglia si interrogano sull'abbattimento delle due ciminiere o alla trasformazione tramite la collaborazione di artisti

L'ex centrale Enel

Dopo l'annuncio dell'inizio dei lavori di demolizione dell’ex centrale termoelettrica di Torre del Sale, ufficialmente fuori servizio dal 2015 e oggetto di vendita tra Enel e Stigliano Sviluppo per la riqualificazione del sito in chiave di sostenibilità a vocazione turistica, ambientale e commerciale, il territorio si interroga ancora sulla strada intrapresa.

E' il Comitato per Campiglia a interrogarsi sull'abbattimento delle due ciminiere. "La demolizione delle torri, che poteva avere un senso per ripristinare il paesaggio fino a quando erano l'unico segno incongruo, oggi con la presenza di un imponente parco eolico, non risolve nulla e anzi annulla la possibilità di un progetto più coraggioso e più incisivo, in un ottica di conservazione di elementi esistenti e di una loro rielaborazione formale. - ha spiegato l'architetto Alberto Primi del Comitato per Campiglia - Pensiamo allora che sostituire le torri alte 36 metri con due manufatti in legno alti sei metri, sia proprio la soluzione più insignificante che si poteva immaginare: il legno non è trasparente e può distruggere il paesaggio come è già stato fatto al porticciolo di Baratti. Potrebbe allora essere più interessante mantenere le torri trasformandole in un segno forte grazie a interventi di artisti che usano queste grandi superfici per creare nuovi elementi del paesaggio".

Così il Comitato per Campiglia chiede di dare un parere anche per fare riprendere vita alle voci sulla questione.

"Una partecipazione di idee su un tema che può apparire marginale, - concludono dal Comitato - servirà a capire anche quanti si attaccano alla speranza che tutto torni come prima e quanti ritengono inevitabile un cambiamento strutturale del sistema economico-sociale del nostro territorio che passa inevitabilmente dalla tutela e progettazione del suo paesaggio".