Attualità

Rimateria, è ancora scontro tra i sindaci

Bandini e Ticciati "La maggioranza multicolore piombinese adopera la paura dei rifiuti da fuori come Salvini adopera quella degli immigrati"

Alberta Ticciati e Alessandro Bandini

Il futuro della discarica Rimateria continua a far discutere i sindaci della Val di Cornia e prosegue il botta e risposta dopo l'intervento della maggioranza piombinese in risposta alle Amministrazioni di San Vincenzo e Campiglia Marittima.

"Il sindaco e la multicolore maggioranza piombinese devono aver deglutito assai male il risultato scaturito dalla assemblea dei soci di Rimateria, dall’assemblea dei soci e non dal CdA come affermano: e la differenza non è poca. E hanno ragione. - hanno detto Alessandro Bandini e Alberta Ticciati - Dopo aver bocciato, senza aver avanzato alcuna alternativa, la proposta del loro presidente di tagliare la LI53 dal Piano industriale e dopo che l’assemblea ha ottemperato ai loro voleri, si ritrovano, udite udite, l’intonso Piano Industriale vigente. Un vero capolavoro tattico-strategico a difesa di quei cittadini che gli hanno dato il voto. Con questo risultato si scagliano contro i sindaci di San Vincenzo e di Campiglia, tralasciando che sono soci di Asiu e che hanno responsabilità istituzionali, societarie e personali. Per questo sono intervenuti in tutti i luoghi deputati con proposte e con atti cercando di sventare una soluzione di continuità aziendale all’insegna delle considerazioni fatte dagli organi competenti che hanno formalmente dichiarato che l’opzione zero, ovvero bloccare tutto come vogliono fare loro, sarebbe la soluzione peggiore in termini di salvaguardia ambientale e della salute. Per non parlare del Natale nefasto che si sarebbe garantito ai lavoratori in caso di fallimento della società". 

A proposito della politica marketing sottolineano come si miri a  "contrapporre il senso comune ai soggetti deputati e competenti che, non a caso, sono gli stessi ai quali ci si rivolge quando si citano le criticità. Curioso poi che nei giorni pari si venga accusati di minare la sovracomunalità e in quelli dispari ci venga intimato di non mettere becco negli affari piombinesi". 

"La verità è, con ogni evidenza, che la maggioranza multicolore piombinese adopera la paura dei rifiuti da fuori come Salvini adopera quella degli immigrati, ma si guarda bene di muovere un dito per dare soluzione alla marea di rifiuti da dentro, i 900 ettari del Sin. - hanno aggiunto - Evidentemente lo studio delle carte e degli atti per proteggere la città (citando le parole del sindaco Ferrari, ndr) non ha ancora prodotto la banale considerazione che se non si mettono almeno le stesse energie profuse per bloccare Rimateria per far partire le bonifiche la città non sarà affatto protetta. Se lo si volesse davvero, il cambio di marcia rispetto al passato starebbe esattamente qui".

E per questo i due sindaci propongono: "Facciamoci un video, tutti insieme, divulghiamolo sui social e chiamiamo tutti i cittadini della Val di Cornia a manifestare a Roma affinché si dia inizio alle opere di bonifica. Questo e solo questo potrebbe garantire in contemporanea il risanamento necessario e l’utilizzo funzionale al territorio dello strumento Rimateria", hanno concluso.