Cronaca

Fatture milionarie per giro di affari fantasma

Per i finanzieri si tratta di una maxi frode che coinvolge 62 società. Le verifiche partite a seguito di alcuni controlli in Val di Cornia

Guardia di Finanza (Foto di archivio)

Alcune verifiche della Guardia di Finanza su due aziende in Val di Cornia hanno portato all'apertura dell'indagine Metal Ghost su una maxi frode che ha coinvolto 48 società tra Toscana, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Umbria, Lazio, Campania e Puglia, e 14 società estere.

Dall'indagine sono emerse fatture false nel settore del commercio all’ingrosso di minerali metalliferi e metalli ferrosi per complessivi 760 milioni di euro, gestito da un sodalizio criminale campano.

Come ricostruito dai finanzieri, nel corso degli anni sarebbero state emesse fatture false del valore medio di circa 1 milione cadauna relative a operazioni di vendita, acquisto e trasporto via gomma e via mare di metalli del tutto inesistenti per un importo complessivo di oltre 760 milioni di euro, evadendo l’Iva per 33 milioni di euro nonché l’Ires per 3 milioni di euro. In base alle fatture, gli indagati avrebbero dovuto movimentare oltre 23mila tonnellate di minerali, per i finanzieri una mole di scambi inverosimile per questa tipologia di prodotti.

Quattro gli indagati che a vario titolo avrebbero avuto un ruolo centrale nella maxi frode e per i quali si ipotizza il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali.