In questo particolare contesto in cui Piombino sta cercando la sua strada e nuove vie di sviluppo, quello dell'itticoltura è intesa come un possibile volano dell'economia locale. A fare il punto su questo aspetto ci hanno pensato Federpesca e Associazione Piscicoltori Italiani che hanno incontrato gli addetti ai lavori del nostro territorio in un workshop che si è tenuto sabato mattina nella sala consiliare del Comune.
I temi cardine dell'incontro sono stati la promozione delle attività di produzione e di commercializzazione dei prodotti dell'acquacoltura e della piscicoltura, senza tralasciare l'importanza della tutela dell'ambiente. Argomenti che sono serviti a informare gli operatori del settore pesca e dell'acquacoltura sulla migliore gestione di queste attività, con l'obiettivo di valorizzare le tradizioni e promuovere le tipicità territoriali attraverso la creazione di una organizzazione dei produttori o altri forme di associazionismo, di un marchio unico di promozione dei prodotti.
A Piombino esiste già una realtà piuttosto avanzata da questo punto di vista – ha spiegato Maurizio Poli, dirigente del Demanio marittimo del Comune di Piombino – abbiamo, infatti, tre produttori di piscicoltura già insediati, e un nuovo produttore che si insedierà a breve".
Un settore, insomma, che già esiste nel nostro territorio e che può prendere in considerazione nuovi margini di sviluppo grazie anche alla logistica e ai nuovi approdi, sempre sotto l'occhio dell'Issar che li monitora dal punto di vista ambientale.
“L'obiettivo dell'amministrazione comunale – ha spiegato il vicesindaco e assessore alle attività produttive Stefano Ferrini – è quello di lavorare su questo per svolgere una funzione di integrazione tra le diverse attività presenti sul territorio, dalla pesca all'itticoltura".